Esecuzione di camorra a Torre Annunziata, la vittima è un rampollo dei 'Fasano'
Trappola mortale per il 24enne stabiese Alfonso Fontana. Suo zio fu ucciso ad Agerola nel 2017 sotto gli occhi di sua moglie
08-02-2024 | di Rosanna Salvi
VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
Lo hanno trucidato senza pietà a due passi dal Tribunale di Torre Annunziata. Almeno dieci i colpi di pistola esplosi contro Alfonso Fontana, 24enne pregiudicato nell'orbita dei ''Fasano' di Castellammare di Stabia, famiglia camorristica operante nel rione Acqua della Madonna e storica rivale del clan D'Alessandro. L'uomo è stato freddato accanto alla pasticceria 'La Principessa' intorno alle 21.30. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata stanno indagando a tutto campo per ricostruire la dinamica e individuare il movente. Determinante l'acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza del comune, che potrebbero avere catturato l'intera sequenza di morte.
La vittima è il nipote di Antonio Fontana, detto 'O Fasano, ex pentito ucciso ad Agerola nel 2017. Ritenuto dagli inquirenti - in passato - un affiliato al clan camorristico dei Di Somma-Maresca, fu ucciso sotto gli occhi di sua moglie all'ingresso di una pizzeria. Anche il fratello della vittima, Luciano Fontana, si era pentito dopo aver fatto parte del clan Omobono-Scarpa.
Torre Annunziata, perde il controllo della moto e cade: è in codice rosso
Grave incidente sul corso, uomo trasportato d'urgenza al San Leonardo
A pochi anni di distanza stessa sorte per zio e nipote. Due esecuzioni spietate e premeditate con un elemento in comune: entrambe sono state eseguite al di fuori del territorio di appartenza. Questo il vero enigma dell'agguato di camorra avvenuto ieri sera. Perchè Alfonso Fontana è stato ucciso a Torre Annunziata? Un Interrogativo a cui soltanto gli investigatori potranno dare una risposta.
Il 10 dicembre 2016 i Fontana salirono agli onori della cronaca per un raid armato sul lungomare di Castellammare di Stabia. Una spedizione punitiva capeggiata da un ragazzino di soli 17 anni in cui ebbe un ruolo anche Alfonso Fontana, condannato poi a quattro anni e sei mesi. In quell'occasione un rampollo della famiglia, armato dal padre, seminò il panico tra i clienti per vendicarsi di un torto subito. "Spara a papà, sparalo a questo infame". Un battesimo del sangue per il baby camorrista, che prima puntò alla fronte della vittima e poi sparò un solo colpo ad una gamba.
Sondaggio
Risultati
Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"