E' stato assolto per non avere commesso il fatto. Il funzionario della Siae, Aniello Ilardo, dopo otto anni può finalmente dire di avere avuto giustizia.Si chiude così per lui la vicenda cominciata con le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata su eventi e feste avvenute tra il 2012 al 2015 che ha coinvolto numerosi alberghi di Castellammare di Stabia, Gragnano, Sant’Antonio Abate, Pimonte, Agerola, Lettere, Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento, Sorrento e Massa Lubrense.

Nove gli indagati inizialmente. Ieri la sentenza del processo con l'assoluzione di Ilardo assistito dall'avvocato Alfonso Vozza. Riconosciuta quindi l'inesistanza di pagamenti in denaro che per gli inquirenti venivano effettuati sotto banco a danno della “Siae”. In alcuni casi i titolari degli alberghi o i musicisti che si esibivano durante le cerimonie, una volta incassata dal festeggiato di turno l’intera tariffa “Siae”, avvisavano l’accertatore di zona. "Ispettore" che, durante la festa, si presentava per eseguire controlli solo formali ed incassava il prezzo della corruzione.

Per avere la prova dei presunti reati commessi i militari della Guardia di Finanza si infiltravano anche in matrimoni, comunioni e battesimi. Nel 2012, la prima “tranche” d’inchiesta aveva portato all’esecuzione di oltre 70 perquisizioni negli uffici della Circoscrizione Mandataria della Siae di Castellammare di Stabia e di Sorrento, nonché di note discoteche e prestigiosi alberghi e ristoranti della Costiera. Ieri la fine della storia giudiziaria per Ilardo ormai da tempo in pensione. 

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