Non abbasso mai l’attenzione sulla vicenda dell’ex Italtubi”. È il commento categorico del consigliere Marcello Vitiello a chi negli ultimi giorni gli ha chiesto ancora una volta quando saranno smaltiti i due cumuli di rifiuti posto quasi ai margini della strada. Due collinette di terra ed amianto, a pochi metri dalle case, sulle quali sono cresciute erba ed arbusti.

I lavori per i sottoservizi furono avviati ormai anni fa: meno di cento metri e furono interrotti. Le transenne ed i rifiuti occupavano parte della carreggiata della strada con il pericolo per gli automobilisti e l’eliminazione del marciapiede.

Le proteste dei residenti, raccolte firme, flash mob e l’azione di alcuni consiglieri ha tenuto alta l’attenzione sulla zona. Il sindaco firmò l’ordinanza con la quale dava l’area, finalmente, a Pompei 2000 togliendola al controllo della TESS. I primi lavori, la pulizia della strada e la risistemazione di barriere. Ma quei cumuli sempre li.

“Ci stiamo impegnando per toglierli, nonostante sono rifiuti non prodotti da noi”, dice Luigi Caso, amministratore della società che dovrebbe far rinascere la zona sud di Torre. “Il fatto che siano misti ad amianto comporta un costo elevato per lo smaltimento che, purtroppo, non possiamo far ricadere neppure sulla TESS perché in liquidazione”. In effetti la società che avrebbe dovuto cambiare le sorti prima di Torre Annunziata e Castellammare, poi dell’intera fascia di costa a sud di Napoli, è in fallimento con una cassa vuota ed i lavoratori in strada.


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