Si troverà faccia a faccia con le belve. Racconterà tutto quello che ha visto e sentito. Perfino il rumore sordo del coltello che entrava nel petto di suo padre.

Dopo le perizie e gli accertamenti tecnici effettuati sui cellulari del branco ritenuto responsabile della morte di Maurizio Cerrato, la procura di Torre Annunziata intende cristallizzare le dichiarazioni della figlia Maria Adriana. Il gip Mariaconcetta Criscuolo ha fissato per domattina l’incidente probatorio sulle dichiarazioni di quella che al momento è l’unica testimone oculare della vicenda.

A prendere parte all’esame, oltre alla ragazza, assistita dal legale di famiglia, l’avvocato Giovanni Verdoliva, ci sarà il giudice, il pm e, ovviamente i quattro presunti killer. Da quasi un mese Giorgio e Domenico Scaramella, Antonio Cirillo e Antonio Venditto sono in carcere e hanno professato la loro parziale innocenza. Hanno preso parte all’aggressione ma negano di aver tirato fuori il coltello con cui Maurizio è stato trafitto al petto.

Gli inquirenti pensano che Maria Adriana possa essere vittima di minacce anche tramite Rosa Scaramella, la sorella di Domenico e Giorgio e cugina della mamma di Cirillo, a sua volta indagata a piede libero per lesioni ai danni della giovane. Potrebbe essere anche lei fare da tramite per i parenti indagati, inseriti in contesti criminali. Domenico Scaramella è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta per traffico di armi per conto della camorra di Torre Annunziata, suo fratello Giorgio ad agosto scampò ad un agguato, Cirillo invece ha diversi precedenti ed è legato agli ambienti dello spaccio del rione Provolera.

Con l’incidente probatorio l’obiettivo è quello di evitare a tutti i costi che le dichiarazioni di Maria Adriana possano essere scalfite dal tempo e da elementi esterni.

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