Organizzarono un agguato a due scissionisti per ribadire il controllo della città: la Dda di Napoli ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 persone.

GLI ARRESTI. Si tratta di Pietro Vollaro, 56 anni, e Antonio Romagnoli, 55 anni, capo e affiliato al clan camorristico dei Vollaro egemone sul territorio di Portici. I due, già in carcere per altri reati, sono ritenuti responsabili del reato di omicidio in concorso tra loro, con l’aggravante di avere agito con premeditazione e di aver commesso il reato al fine di agevolare l’attività della organizzazione criminale.

L’AGGUATO. L’agguato fu commesso il 10 gennaio 2002 quando, al civico 8 di via Rossano di Portici, la polizia intervenne ritrovando il cadavere di Giuseppe Obermayer, 27enne e alcuni bossoli. Poco dopo all’ospedale Maresca di Torre del Greco giunse Lorenzo Cozzolino, 32enne, ferito da colpi di arma da fuoco: venne operato e salvato estraendo dal suo corpo un proiettile, simile a quello usato per uccidere Obermayer.

LE INDAGINI. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli e dalla polizia di Portici – Ercolano, hanno permesso di inquadrare da subito l’evento omicida nella faida all’epoca in atto tra il clan Vollaro ed alcuni “scissionisti” tra cui proprio Lorenzo Cozzolino e il suo defunto suocero, Attilio Belsole, ucciso anch’egli a colpi d’arma da fuoco pochi mesi prima. Nel corso degli anni sono stati raccolti pregnanti indizi probatori a carico degli arrestati, confermati dalle testimonianze dei collaboratori di giustizia. Proprio grazie a questi elementi il Gip del tribunale di Napoli ha emesso l’ordine di arresto per Pietro Vollaro e Antonio Romagnoli.


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