"L'obbligo della prescrizione per il tamponi e nei laboratori privati è una bella pensata per cercare di abbassare il numero dei positivi. Non se ne capisce la ratio se non quella di porre una difficoltà burocratica che scoraggerà molti sospetti dal fare il tampone". E' duro il commento di Gennaro Lamberti, presidente campano di Federlab, alla decisione della Regione Campania di rendere obbligatoria la prescrizione del medico di base per il tampone anche presso i laboratori.

"Se pongo dei paletti di natura burocratica - spiega Lamberti - alla possibilità di fare tamponi, faccio abbassare il numero dei positivi. I medici di medicina generale sono già oberati di lavoro, passeranno giorni e alla fine il sospetto positivo asintomatico deciderà di non fare il tampone, è una limitazione inutile alla libertà personale. Una marcia indietro rispetto all'affidamento dei tamponi ai privati? Per dirlo bisognerebbe pensare che la Regione conosca la marcia avanti, invece sono scollegati dalla realtà che dice che quando hanno inserito la prescrizione per fare il test rapido, quei test sono crollati". Lamberti fotografa la situazione ad oggi partendo dai prezzi e dalle proteste per i tamponi troppo cari nei laboratori:

"I laboratori - spiega - hanno stabilizzato le prestazioni e i costi, sono tutti in linea, non c'è un prezzo imposto ma siamo tra i 50 e i 70 euro in Campania, molto meno di Regioni come Lombardia o Emilia Romagna, dove costano dai 100 ai 150 euro. Parliamo comunque di una metodica costosa che necessita di una competenza professionale. Ricordo che la Regione Campania ha indicato il prezzo di 42 euro come puro costo della prestazione, quindi il guadagno dei laboratori è esiguo visti i prezzi in Campania".

Ogni giorno o laboratori fanno quindi centinaia di tamponi e cercano anche di mantenere la sicurezza per chi va a fare i test covid ma anche altri esami: "Da marzo - spiega Lamberti - ogni paziente che entra in un laboratorio di analisi deve essere considerato covid positivo, quindi si preferiscono gli esami su appuntamento per evitare la folla, si individuano percorsi di ingresso e uscita separati e si fa un triage telefonico. Rischio biologico in laboratorio è sempre presente e ora col covid è aumentato, ma le precauzioni ci sono e noi le controlliamo".

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