Promosso da LIBERA Portici e dal suo Presidente Leandro Limoccia un incontro con l’arcipelago dell’associazionismo laico, religioso e con singoli cittadini che ha visto la nascita presso LIBERA del Presidio per la Pace. Una iniziativa simile a quella che in questi giorni sta unendo molte piazze italiane per mantenere alta l’attenzione sul conflitto Israelo-palestinese, e spingere alla risoluzione del conflitto.

Hanno partecipato numerose realtà  che si sono messe insieme e se pur con le loro differenze hanno espresso fermo dissenso e condanna a qualsiasi forma di violenza ,  per progettare un percorso di pace che parte dal Medio Oriente ma non si ferma qui e che nascendo proprio dal conflitto Israelo Palestinese possa dare il suo contributo  per  intrecciare percorsi di libertà di dignità e che  affronti il tema dell’umanesimo non violento che facendo della dignità e della reciprocità un linguaggio comune.

Un presidio che attraverso una serie di iniziative coinvolga le scuole, le istituzioni e i soggetti istituzionali del territorio, organismi pubblici e privati e che veda tra l’altro l’esposizione  assieme delle tre bandiere,  la bandiera di Israele, la bandiera Palestinese e la Bandiera della Pace , che  cercherà di rafforzare  sempre più le richieste di cessare il fuoco,  aprire corridoi umanitari , liberare gli ostaggi,  aprire il dialogo per l’avvio di trattative di pace.

Tutti concordi  i presenti nei loro  interventi  nel dichiarare che  è necessario fermare  la  guerra e far partire un vero processo di pace, attivando  tutti i canali della politica e della diplomazia al fine di  promuovere la pace , la giustizia , la dignità e i diritti  nel Medio Oriente e perciò  è stata da tutti   condannata l’ignobile e brutale aggressione di Hamas per la quale non vi può essere giustificazione alcuna, ma  è  stato anche evidenziato che  anche  la difesa di Israele  non può tramutarsi in rappresaglia contro la popolazione della striscia di Gaza . I popoli di Israele e della Palestina devono vivere assieme due stati per due popoli. Si cercherà di far sentire la propria voce organizzando mobilitazioni per il diritto umano alla pace.

“La nostra anima è rivolta e tesa alle vittime dei due popoli -  spiega il presidente Limoccia -   Siamo tutti addolorati, angosciati, ansiosi per gli orrori di questo conflitto Israelo Palestinese, e il primo pensiero va alle vittime e agli ostaggi.  Non c’è nessuna smania di contrapposizione e di tifoseria che non aiuta la causa della pace. Quello che vogliamo mettere in campo sarà un presidio per amare la vita , la cura del vivere , il  rispetto della diversità  di ogni persona ogni bambino, un presidio che   si  adopererà per invocare  la pacificazione e il  dialogo che è l’unica strada  e le bandiere saranno il simbolo dell’espressione della vicinanza ai popoli di Israele  e della Palestina e un invito ai  governanti  a   fermare la guerra.

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