I Consigli di Amministrazione di Banca Regionale di Sviluppo e Banca di Credito Popolare hanno approvato il progetto di fusione relativo alla prospettata operazione di integrazione di BRS in BCP.

Il Progetto di Fusione e le situazioni patrimoniali di riferimento sono depositati presso le sedi sociali delle banche partecipanti alla fusione. L’Operazione di fusione è sottoposta al vaglio autorizzativo della Banca d’Italia. Condizionatamente al rilascio dell’autorizzazione della Banca d’Italia, il Progetto di Fusione sarà portato all’approvazione delle rispettive Assemblee Straordinarie dei Soci entro l’anno in corso.

La fusione entrerà in vigore dal 1 gennaio 2023. Il Progetto di Fusione si inserisce nel più ampio contesto del percorso evolutivo già avviato da BCP la quale, tenuto conto del proprio posizionamento nella Regione di riferimento, ritiene che l’Operazione possa essere un’opportunità da cogliere, per la crescita delle masse anche per linee esterne, che consentirebbe di consolidare la propria quota di mercato, ampliando la propria base clienti su un territorio particolarmente interessante dal punto di vista economico, rispondendo così ai nuovi bisogni della clientela retail e corporate.

Nello specifico, l’Operazione è finalizzata ad una potenziale valorizzazione degli assets, tangibili e intangibili, e delle competenze specialistiche delle risorse di BRS, che potrebbero garantire un forte sviluppo dei centri di competenza all’interno di BCP, nonché migliorare e rendere ancora più efficace la sua azione commerciale e il suo presidio sull’intera Regione Campania.

Attraverso l’Operazione, si ritiene che BCP quale società risultante dalla fusione potrà beneficiare di:

-   un incremento dei ricavi derivanti dalla crescita delle masse e del numero dei clienti e dall’ampliamento delle possibilità di cross selling, perseguendo un progetto industriale sempre più ispirato a logiche di specializzazione, basate sui diversi bisogni dei rispettivi segmenti di clientela e sulla valorizzazione di competenze specialistiche, attraverso una più spiccata attività di consulenza, specie per il segmento Imprese;

-   un programma di razionalizzazione dei costi, per rendere sostenibile il percorso di aggregazione, partendo dalla riduzione dei costi di struttura, per il riequilibrio economico basato su economie di scala, verificando quindi il livello di sovrapposizioni delle filiali, attuando logiche di centralizzazione dei costi di approvvigionamento e interventi di abbattimento di componenti di spesa razionalizzabile;

-   riduzione dei rischi complessivi principalmente rappresentati dal rischio di concentrazione, nonché esposizioni verso clientela classificate come non performing;

-   vantaggi fiscali legati alla recente evoluzione normativa, in particolare in materia di aggregazione tra imprese di cui alla legge di bilancio 2021 e successivamente prorogata con legge di bilancio 2022.

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