Era una vera e propria "holding criminale" da oltre 320milioni di euro, quella smantellata oggi dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, e direttamente ricollegabile ad Edoardo Contini, a capo dell'omonimo clan camorristico operante in città. La "holding" spaziava dai piccoli bar in provincia di Napoli e di Avellino, passando per i 41 distributori di carburanti, dislocati su autostrade campane ed in Molise, fino ai negozi dediti al commercio d'oro e preziosi, alle 3 rivendite di tabacchi a Napoli nord, ed alle 11 case, tra le quali una villa dal valore inestimabile sull'isola d'Ischia.

Il tutto era gestito da circa un centinaio di prestanome. Dietro di loro, spiccava il ruolo chiave dei fratelli Gerardo e Ciro Di Carluccio, quest'ultimo considerato dalla Procura di Napoli il "cassiere" dei Contini.

Le indagini, coordinate dalla DDA partenopea e svolte dai militari del G.I.C.O., hanno dimostrato che le attività economiche, sequestrate oggi su ordine del Tribunale di Napoli, erano tutte gestite dai familiari di Ciro Di Carluccio, il "cassiere", che aveva creato una vera e propria rete di prestanome anche fuori dalla Campania. I 41 impianti di distribuzione, sequestrati oggi, recavano diverse insegne di compagnie leader nel settore dei carburanti. Compagnie, specifica la Procura partenopea, tutte estranee alle indagini.   

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