“Continueremo la discussione politica subito dopo le feste di Pasqua”. Un messaggio lapidario, quello del capogruppo del PD Lello Ricciardi, che riassume il senso del consiglio comunale di questa mattina a Torre Annunziata: una lunga prova di forza nell’ultima settimana, conclusa con la sospensione dell’assise sul nono punto all’ordine del giorno e dopo 3 ore di discussione.

Un braccio di ferro, quello tra le parti, che ha bloccato la dibattito per un’ora sul rinnovo della convenzione a Pompei 2000, dell’area ex Italtubi, per altri 2 anni. Un confronto che, dal lato di Vitiello e De Stefano, era proteso alla difesa dell’ambiente, con la rimozione dei cumuli di amianto su via Plinio e “una maggiore attenzione per le periferie come Roviagliano e Deriver”, riprendendo le parole di De Stefano. Dall’altro, invece, dimostrava tutta la tensione tra i nuovi 2 blocchi contrapposti: la ‘Federazione dei Moderati’ ed il nuovo asse ‘PD - Torre Democratica’.

DIRITTI DI PROPRIETÀ. “È un momento storico per la città perché, finalmente dal 1996, oltre 1000 famiglie che abitano negli alloggi di edilizia popolare possono scegliere di acquistare la casa in cui hanno vissuto fino ad oggi”. Saluta con entusiasmo, l’assessore Fausta Cirillo, il risultato raggiunto “dal lavoro svolto in sinergia – dice – tra commissioni consiliari e uffici comunali”.

Sono stati approvati all’unanimità gli schemi di convenzione per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. “Era un atto atteso da decenni”, ha detto il sindaco Giosuè Starita, che ha continuato: “Abbiamo sanato un problema che la città ereditava fin dalle prime costruzioni di residenza popolare”.

POMPEI 2000. Ha tenuto ancora banco il dibattito sulla riconversione dell’ex area Italtubi. “Credo sia improrogabile la rimozione di quei 2 cumuli di amianto”, ha detto il consigliere di Nuovo Centro, Marcello Vitiello. Oltre un’ora di dibattito, durante il quale, è stata sollevata anche la questione relativa alla costruzione delle 2 nuove cisterne da parte dell’ISECOLD. “Credo – ha detto Ciro Portoghese – che occorra parlare di ambiente a 360 gradi, non trascurando ciò che è avvenuto nella zona porto della città”.

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