29 giorni vissuti tutti di un fiato, una serie infinita di partite e di spartiacque stagionali, un'apnea che poteva risultare fatale, ma nonostante tutto il Napoli ha dimostrato di possedere polmoni d’acciaio. E’ pur vero che la banda Sarri ha abituato la platea azzurra al dolce sapore della vittoria, la quale manca proprio dall’inizio di questo febbraio bisestile (Napoli -Carpi 1-0 del 7/2), ed è difficile abituarsi alla normalità, scoprire che da un giorno all’altro ciò che appare quotidianità, normalità, ritorna ad essere una lieta eccezione, un dolce da concedersi - rigorosamente la domenica -  dopo settimane di dieta ferrea. Il Napoli ha iniziato a digiunare proprio nel periodo clou della stagionale, dalla sfida scudetto di Torino all’impegno casalingo con il ritrovato Milan, finendo con l’insidiosa trasferta in quel di Firenze, tutto ciò inframezzato dal doppio scontro europeo con il Villarreal. Gli azzurri sono rimasti a bocca asciutta, sconfitti dalla Juve, placcati da Milan e Fiorentina con il medesimo risultato -1-1-  epurati dall’ Europa League dopo una sconfitta in terra iberica ed il pareggio amaro tra le mura del “San Paolo” ancora per 1-1; una dieta drastica dove la vittoria non è contemplata. Il Napoli ha attraversato  questo periodo di forzata astinenza dalla vittoria cercando di limitare i danni. Ed è proprio questo che dovrebbe far ben sperare, nonostante l’inevitabile calo fisico, ed un periodo non fortunatissimo, il Napoli ha stretto i denti, contendendo l’emorragia di punti. L’ottimismo- quando le cose non vanno come si spera- è il primo membro ad abbandonare il carro dei vincitori, ma gli azzurri hanno dimostrato di esserci, a  supportare la tesi del “ crediamoci ancora “, come al solito, sono i numeri e le sensazioni – positive- che accompagnano i partenopei. Sono 3 gli elementi a favore dei partenopei, 3 come i punti  da recuperare all’insaziabile Juventus targata Allegri, ma andiamo ad analizzare nel dettaglio gli elementi pro Napoli.                                                                                                                          

– Il Calendario : Non è stato dei più agevoli per gli uomini di Sarri, in 29 giorni il Napoli ha dovuto vedersela con Carpi, Milan e Villarreal in quel del “San Paolo”, Juventus, Fiorentina ed ancora Villarreal nelle rispettive “tane”, risultato : 1 vittoria, 2 sconfitte e 3 pareggi. Una miseria ,si,  ma dopo la salita c’è sempre la discesa ed ora in rapida sequenza gli azzurri dovranno cedersela con Chievo Verona – in casa – Palermo- in trasferta- e Genoa – in casa – un trittico tutto sommato abbordabile fino alla sosta, per poi ritornare in campo con Udinese- nel nuovo Friuli-  e Verona. 5 partite in cui il Napoli potrebbe fare bagordi in attesa del rush finale, l’appetito degli azzurri si capirà proprio ora che verrà imbandita la tavola.

 – I Numeri : Freddi ed analitici come sempre, spesso vengono ignorati a piacimento, ma mai come questa volta quelli del Napoli possono lasciar sognare e la cosa-forse- può far sorridere, perché nonostante gli ultimi risultati la proiezione punti è stupefacente. Infatti  dopo 27 giornate il Napoli targato Sarri ha fatto meglio di quello di Mazzarri – stagione 2012/13 + 5 – e di Benitez – stagione 2013/14 + 3 – stagioni che si erano chiuse con il record di punti della storia del Napoli: 78 . Rispetto alle stagioni da record prese in esame, l’attuale Napoli ha anche segnato di più ed incassato meno reti, quindi, finchè l’aritmetica non condanna- e  con questi numeri- , è lecito, anzi doveroso crederci.

 – La Consapevolezza : Quella della grande squadra consapevole di quanto sia importante ogni singolo punto: si può non vincere ma non bisogna perdere, è questo il mantra recitato dagli azzurri. Nelle ultime partite – soprattutto quelle lontano dal San Paolo- il Napoli è stato meno garibaldino, più accorto, perché sa di non attraversare un periodo di forma eccezionale. I chilometri percorsi dagli azzurri a questo punto della stagione sono tanti,  e si fanno sentire. Il dover giocare una sola partita a settimana da ora in avanti può essere l’arma  in più a disposizione di Sarri . A lui ed  ai suoi collaborati spetterà il compito di riportare la truppa sugli standard di qualche mese fa,  ma in questo periodo la squadra ha saputo soffrire , ha dato ciò che aveva nelle gambe, dimostrando di “conoscersi”.  Ora bisogna necessariamente tornare alla vittoria, perché vincere aiuta a correre con più leggerezza, svuota la testa dalle paure ed i muscoli dalle tossine . Restano  da giocare 3 mesi di campionato, 11 partite in cui si dovrà riaprire la caccia alla zebra per  recuperare 3 punti e raggiungere  il 3 più bello- e atteso-  da 26 lunghi anni.


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