“Trovo gravissimo il comportamento dell’assessore Fortini, che ancora una volta mostra poco rispetto nei confronti del Consiglio Regionale. Era perfettamente a conoscenza della proposta di legge sull’educazione affettiva, visto che – fatto rarissimo – ha partecipato sia alla mobilitazione istituzionale del 18 giugno (convocata dopo il femminicidio di Martina), sia alla Commissione del 27 giugno in cui è stato incardinato il provvedimento. Eppure ieri, mentre la Commissione approvava la legge, è stato pubblicato un avviso da 2 milioni di euro che scade il 9 settembre, rivolto agli istituti scolastici e incentrato sulla stessa materia, senza che sia stata ancora pubblicata la relativa delibera di giunta. Una fuga in avanti che rappresenta uno sgarbo istituzionale e mina la centralità del Consiglio” – è quanto dichiara in una nota Bruna Fiola, presidente della Commissione Regionale Politiche Sociali e consigliera del Partito Democratico.

"È un gesto grave, ma purtroppo non nuovo: è il solito metodo a cui Fortini ci ha abituati in questi anni. Si muove da sola, evita il confronto con il Consiglio Regionale, aggira il percorso legislativo e utilizza la sua facoltà di gestire fondi per mettere in campo iniziative spot, che non costruiscono politiche pubbliche efficaci e condivise. Invece di proporre una legge, confrontarsi con la Commissione e contribuire a un processo democratico, ancora una volta ha scelto la scorciatoia di un avviso, peraltro redatto con contenuti praticamente identici a quelli della proposta di legge già in itinere – come dimostra l’articolo 2 del bando stesso. Il tutto, proprio nel giorno in cui la Commissione approvava quel testo" - prosegue l'esponente Dem. 


"In questi anni, l’assessore Fortini ha avuto tutto il tempo e tutti gli strumenti per costruire un impianto legislativo credibile. Ha preferito invece la visibilità, i selfie, le passerelle nelle scuole. Dove, vale la pena ricordarlo, programmi come Scuola Viva funzionano solo grazie alla dedizione quotidiana di dirigenti scolastici e docenti. Sarebbe stato molto più utile – spiega Fiola – se avesse usato il suo potere di spesa nel rispetto degli indirizzi del Consiglio Regionale, lavorando per rispondere ai bisogni reali delle famiglie e degli operatori del sociale, invece di rincorrere continuamente visibilità".

Fiola conclude con una stoccata politica sulla possibile candidatura della Fortini alla presidenza della Regione: “Trovo paradossale che chi tiene tanto ad essere chiamata assessora – e ci tiene moltissimo – oggi affermi che si candiderebbe a governatrice solo se glielo chiedesse De Luca. Ma non è proprio questo il sistema che vogliamo superare? Quello in cui le donne entrano in politica solo su investitura maschile, o peggio ancora, per riempire le quote? Ma cosa ci potevamo aspettare da una donna che per sua stessa ammissione è stata nominata assessore sulla spinta di un personaggio politico (ovviamente uomo) e che oggi dice di non conoscere? Le parole hanno un peso. I comportamenti anche di più. E la coerenza tra parole e comportamenti è l’unica vera forma di credibilità che abbiamo".
 

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