Firmato il protocollo d'intesa tra la Procura di Torre Annunziata e la Soprintendenza di Napoli
I carabinieri restituiscono i reperti archeologici sequestrati: "Al lavoro per contrastare gli scavi clandestini'
06-12-2023 | di Redazione
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Firmato il Protocollo d'Intesa tra la Procura di Torre Annunziata e la Soprintendenza di Napoli. Obiettivo della singergia salvaguardiare l'eccezionale patrimonio culturale del Tribunale Oplontino e contrastare le attività criminali nella provincia di Napoli. Questa mattina, in occasione della conferenza stampa, il Comandante del Nucleo Tutela TPC di Napoli Cap. Massimiliano Croce, alla Presenza del Procuratore Nunzio Fragliasso, ha restituito alla Soprintendenza i nuovi reperti sequestrati nell’area di competenza della Procura di Torre Annunziata.
"Questa è una giornata importante per la Soprintendeza perchè sancisce un'importante colloraborazione. I reperti sequestrati saranno esposti solo inizialmente al Palazzo Reale di Napoli - dichiara l'architetto Mariano Nuzzo - le opere saranno poi ridistribuite e ritorneranno nel territorio d'appartenza. Il percorso che intendiamo portare avanti è proprio questo. Prevediamo in futuro di spostare i reperti nei musei locali".
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Il protocollo d'intesa, della durata di due anni, prevede l’attivazione di un canale diretto di scambio di informazioni e di atti. "Questa colloborazione va già avanti da tempo. L'obiettivo è tutelare e valorizzare il patrimonio archeologico che giace sotto terra. Il protocollo d'intesa prevede anche la mappatura e il censimento dei siti archeologici oggetto di scavi clandestini. Sono stati già individuati alcuni siti in cui intervenire nelle aree tra Boscotrecase e Boscoreale - dichiara il Procuratore Fragliasso - La Soprintendenza si impegnerà a fornire una carta archeologica aggiornata del territorio di competenza alla Procura per un monitoraggio costante".
La Soprintendenza, infatti, fornirà un supporto tecnico-scientifico alle attività investigative. "L'obiettivo è fronteggiare le attività criminali dei tombaroli, responsabili di continui saccheggi nel territorio. I nostri interventi non si limitano soltanto alla tutela dei beni archeologici ma anche alla preservazione dei paesaggi - spiega il comandante dei Carabinieri Croce - un'attività a 360° che vede impegnate le forze dell'ordine nella salvaguardia un patrimonio eccezionale che deve essere necessariamente salvaguardato".
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