Fiume Sarno inquinato da industrie che gettano veleni e città che sversano quanto arriva dalle fogne. Una situazione drammatica nonostante l'enorme cifra di soldi pubblici investiti nei decenni per salvare un malato che sta sempre peggio. Un'indagine ha consentito di accertare che numerosi Comuni, lungo il fiume Sarno, risultano allo stato privi di collegamento agli impianti di depurazione esistenti o addirittura privi di una propria rete fognaria, con la conseguenza che i reflui domestici vengono riversati direttamente nel corso d'acqua. Veleni che finiscono direttamente dal Sarno a mare.

Nella mattinata di oggi i Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, su delega delle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Nocera e Torre Annunziata, nell'ambito delle indagini finalizzate ad accertare le cause e il grado dell'inquinamento del fiume Sarno stanno eseguendo una serie di controlli presso gli uffici di alcuni Comuni i cui territori sono attraversati dal Sarno. In particolare, per i comuni di Boscoreale, Torre del Greco e Torre Annunziata, dotati di reti fognarie, gli accertamenti in corso sono diretti a verificare, per i primi due Comuni, lo stato di realizzazione delle opere di collettamento delle reti fognarie al depuratore "Foce Sarno" di Castellammare di Stabia, e per il Comune di Torre Annunziata, già collettato al suddetto depuratore, la completa realizzazione del sistema fognario. L'attività investigativa di oggi e diretta: a verificare l'eventuale stanziamento di fondi pubblici per la realizzazione delle opere e come sono stati utilizzati.

L'attività investigativa in corso fa seguito ad una prima fase di controlli, tuttora in atto, da parte dei Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, nei confronti sia delle aziende che di altri Comuni ubicati nel territorio compreso nel bacino idrografico del fiume Sarno e si inserisce nel pia ampio contesto delle indagini finalizzate ad accertare e a rimuovere le cause dell'inquinamento di detto fiume.

Nel corso delle indagini sin qui condotte dai Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, unitamente ai Gruppi Carabinieri Forestali di Napoli, Salerno e Avellino, e coordinate dalle Procure della Repubblica di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata, dall'esame dei risultati delle analisi dei campioni d'acqua del fiume Sarno, effettuati dall'ARPA Campania, è emerso che, con riferimento al parametro batteriologico dell'Escherichia Coli, sono stati riscontrati, lungo tutto il corso del fiume, valori di concentrazione elevati che eccedono di gran lunga il limite massimo fissato normativamente, tanto da rendere impossibile, per lo strumento di analisi utilizzato, rilevarne l'esatto valore, soprattutto in prossimità della foce del fiume.

Si tratta di uno degli elementi di pressione ambientale, caratteristico della contaminazione fecale, proveniente dagli scarichi dei servizi igienici delle abitazioni e degli opifici industriali, la cui presenza in livelli di concentrazione cosi elevati rappresenta un importante bioindicatore della compromissione della salute delle acque e assume particolare rilevanza per le possibili conseguenze negative sulla salute dell'uomo e/o degli animali, trattandosi di germi patogeni in grado di provocare patologie attraverso it circuito oro-fecale.</p>

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