Fiume Sarno, controlli anche agli uffici comunali di Castellammare di Stabia e Pompei.

Continuano incessantemente le indagini per portare a galla le cause dell’inquinamento del bacino idrografico del fiume Sarno. Dopo i numerosi controlli eseguiti nel mese di novembre presso gli uffici di dell’agro nocerino sarnese e del vesuviano, toccando anche Torre Annunziata, gli inquirenti hanno effettuato delle verifiche anche a Palazzo Farnese e a Palazzo De Fusco.

Gli inquirenti vogliono controllare con certezza la completa realizzazione delle reti fognarie, accertare le cause del mancato collettamento delle fogne esistenti ai depuratori e verificare l’eventuale stanziamento di fondi pubblici per la realizzazione di tali opere e le modalità di utilizzo degli stessi.

In particolare, per i comuni di Castellammare di Stabia e Pompei, dove si sono concentrati gli ultimi controlli perché dotati solo in parte di reti fognarie, gli accertamenti in corso hanno riguardato i lavori di completamento delle opere fognarie ed il loro collegamento al depuratore di “Foce Sarno”. L’impianto, ad ultimazione avvenuta, consentirà l’eliminazione degli scarichi delle acque reflue domestiche nell’ambiente, attualmente ancora esistenti.

Sono numerosi i comuni del bacino idrografico del fiume Sarno risultato allo stato privi di collettamento agli impianti di depurazione esistenti o addirittura privi di una propria rete fognaria. La conseguenza è che i reflui domestici vengono riversati direttamente nel corso d’acqua, contribuendo al grave inquinamento sia del fiume che dell’area marina dinanzi alla foce del Sarno. Proprio qui i campionamenti effettuati dall’Arpac hanno rilevato concentrazioni di “escherichia coli” talmente elevati da non essere quantificabili con gli strumenti a disposizione.


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