“Abbiamo un debito morale verso le future generazioni, non possiamo continuare a inquinare impunemente il nostro ambiente”.

Lo ha detto il presidente dell’Ente Idrico Campano Luca Mascolo che si è pronunciato sul lavoro per il collettamento dei reflui cittadini agli impianti di depurazione della costiera vesuviana. Continuano così i lavori nella lotta al disinquinamento del bacino idrografico del fiume Sarno, messo a durissima prova negli anni scorsi e che con il lockdown ha vissuto un periodo di ritorno al sereno.

“C’è grande impegno sul Sarno – ha continuato Mascolo - e su tutto ciò che gravita intorno al Sarno.  A breve metteremo in esercizio il collettore sub1 (che raccoglie le acque reflue della rete fognaria di Pompei, ndr) e sub2 (a servizio dei comuni di Terzigno, Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano, Striano, San Valentino Torio e Sarno, ndr), collettando circa 100mila abitanti agli impianti di depurazione già esistenti e funzionali. Stiamo programmando una serie di attività per risolvere criticità più gravi in Campania, come lo scandalo del fiume più inquinato d’Europa”.

Sul caso è intervenuto anche il vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola: “Per avere un mare pulito, bisogna collettare anche i reflui dell’agro nocerino al depuratore di Castellammare di Stabia, così come la condotta subacquea che da Torre del Greco arriva anch’essa a Castellammare. Un sistema integrato straordinario – ha concluso - che ci consentirà di avere un mare splendido, non solo ricordo di un tempo com’è stato con il lockdown, ma può essere anche il nostro futuro”.

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