Altre 100 persone denunciate, sequestrati altri 15 scarichi abusivi.

E’ il risultato dei controlli dei carabinieri per contrastare il fenomeno degli sversamenti abusivi nel fiume Sarno.

Nella prima fase di controlli, avviati dopo il lockdown, erano state denunciate 48 persone e individuati 26 scarichi abusivi, elevando numerose sanzioni. I militari poi hanno proseguito le verifiche di opifici industriali che si trovano lungo il corso d’acqua, con numerosi sequestri di aziende responsabili di illecito smaltimento di rifiuti e scarichi non autorizzati di acque reflue industriali. Alle indagini ha partecipato anche l’Arpac e le procure di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata.

Uno sforzo imponente per frenare l’inquinamento del Sarno. I numeri complessivi parlano di 264 attività produttive controllate, 144 persone denunciate, 41 scarichi abusivi individuati e 36 sequestri di aziende. Infine, 57 le sanzioni amministrative elevate, per un importo complessivo di circa 225mila euro.

I carabinieri poi hanno effettuato altri controlli nei comuni attraversati dal corso d’acqua. Gli inquinamenti, secondo gli inquirenti, sono dovuti principalmente a reflui industriali scaricati illegalmente da aziende che approfittano delle avverse condizioni meteo, oltre a reflui di comuni che non dispongono di reti fognarie complete. L’obiettivo è quello di comparare i dati con quelli dell’Arpac, che ha campionato le acque del fiume rilevando una concentrazione elevata di “escherichia coli”, soprattutto in prossimità della foce del fiume, tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata.

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