La “Rete a difesa del Sarno”, gruppo che nasce dall’unione di cittadini, associazioni e comitati del territorio del bacino idrografico del fiume Sarno e nella fascia costiera sorrentina- vesuviana, si sono uniti per chiedere il disinquinamento del fiume e dei suoi affluenti.

Le acque che scorrono sotto i nostri piedi sono dannose non solo per l’ambiente ma anche per la salute dei cittadini poiché sono presenti agenti tossici di natura chimica e urbana. Uno studio dell’Università di Salerno, infatti, ha dimostrato la prevalenza di malformazioni fisiche nei soggetti residenti nella zona del bacino, per di più, tale studio ha definito il territorio un “pentagono della morte”, poiché negli ultimi anni il tasso di mortalità per cancro è decisamente aumentata.

Per tutte queste ragioni, il gruppo sta agendo con una petizione e una raccolta firme nei 23 comuni interessati dalla catastrofe, per chiedere alla Regione Campania: 

  • l'ultimazione e la realizzazione di tutte quelle infrastrutture necessarie al disinquinamento del Bacino Idrografico del Fiume Sarno, quali collettori, reti fognarie e messa a norma degli scarichi dei depuratori consortili;
  • la messa  in atto di un efficace e risolutivo controllo degli scarichi illegali delle industrie, che continuano a sversare nel Fiume Sarno e nei suoi affluenti in maniera indiscriminata notte e giorno in primo luogo adottando un sistema di monitoraggio puntuale tra acqua in entrata e acqua reflua in uscita con obbligo del pagamento del canone di depurazione in base all'acqua approvvigionata;
  • l’istituzione del “Comitato Consultivo sul Servizio Idrico integrato”, cosi come previsto dall’art. 20 della L. Regionale del 2 Dicembre 2015, n° 15.

Ai nostri figli abbiamo il dovere di lasciare un corso d’acqua limpido e integro che rappresenti una ricchezza e non costituisca un problema, che sia stimolo e opportunità economica della nostra bellissima terra.

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