Frode fiscale. Sequestrati oltre 4 milioni di euro ad una società di Nola
Operazione della Finanza nei confronti di un’azienda operante nel settore del commercio all’ingrosso
10-08-2022 | di Redazione
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Acquistavano beni in regime di IVA comunitaria per poi rivenderli sul territorio nazionale a prezzi concorrenziali e allo stesso tempo, tramite aziende compiacenti in diversi paesi europei rivendevano ed acquistavano merce di scarsissimo valore commerciale a prezzi elevati per creare fittizi crediti IVA.
Sarebbe questa la frode messa in essere da una società operante nell’area nolana, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di elettrodomestici ed elettronica, alla quale la Guardia di Finanza di Napoli ha notificato un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Nola, per un importo di 4.646.039,14 euro.
L’adozione del provvedimento è scaturita da una minuziosa attività eseguita dai militari del Gruppo di Nola e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, a seguito della quale è stato rilevato che la compagine societaria attenzionata farebbe parte di un’articolata frode carosello realizzata mediante l’interposizione fittizia di società “cartiere”, grazie alla quale i responsabili, oltre a versare meno imposte, avrebbero indebitamente e artificiosamente creato crediti d’imposta non spettanti.
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La frode sarebbe stata posta in essere mediante due distinte tipologie esecutive: l’acquisto di beni in regime di IVA comunitaria, rivenduti poi sul territorio nazionale a prezzi concorrenziali con un indebito e illecito risparmio d’imposta, e l’acquisto, da parte di aziende compiacenti ubicate in paesi dell’Unione Europea, di merce di scarsissimo valore commerciale a prezzi elevatissimi, che veniva poi introdotta nel circuito fraudolento sul territorio nazionale e, infine, nuovamente esportata verso altre società consenzienti dell’Unione Europea, così da creare fittizi crediti IVA in capo ad aziende nazionali.
Gli scambi di merci, contabilizzati tramite una serie di fatture false, in realtà non sarebbero mai avvenuti o avrebbero riguardato soggetti economici differenti rispetto a quelli indicati nei documenti fiscali. Le indagini hanno consentito di deferire cinque soggetti per frode fiscale, dichiarazione fraudolenta, omessa dichiarazione e emissione e utilizzo di fatture false.
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