E' morta la donna che non ha esitato a uccidere per vendicare il marito. A Pupetta Maresca è stata dedicata una fiction e viene indicata nella storia della camorra come la donna che sfido' Cutolo. Era ammalata da tempo, oggi si è spenta nella sua casa di Castellammare ad 85 anni. Di recente si era riparlato di lei, all'anagrafe Assunta Maresca, per avere chiesto in una lettera ad Adolfo Greco, imprenditore condannato per i suoi rapporti con i clan stabiesi, un lavoro per il figlio.

"Aiuta mio figlio" scriveva. Vedova del boss Pasquale Simonetti, detto Pascalone 'e Nola e sorella di Pasquale Maresca e Ciro Maresca, detto Lampetiello, è stata protagonista di uno degli episodi più eclatanti della storia della camorra. Il 15 luglio del 1955 Orlando Carlo Gaetano uccise Pasquale Simonetti. Alcuni mesi dopo, il 4 ottobre, Assunta - al sesto mese di gravidanza - uccise il presunto mandante dell'omicidio: Antonio Esposito.

La donna collezionò una lunga serie di reati, dall’omicidio all’associazione mafiosa, dalla frode alla truffa, dalla ricettazione al favoreggiamento personale, dalla bancarotta all’usura. Negli ultimi anni si era espressa anche contro la serie "Gomorra". "È diseducativa" aveva commentato. Una ambulanza in serata è andata a casa sua, ma poi il viaggio non è servito. Per lei non c'era più niente da fare, inutile il ricovero in ospedale. Si è spenta nel suo letto. Con la sua morte si chiude un capitolo sulla storia della criminalità organizzata che rispondeva ancora alle logiche del passato. I funerali si svolgeranno, in forma privata, il 31 dicembre alle dieci nella chiesa di Sant'Antonio quartiere in cui la donna viveva.

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