Fu l’autista del commando che uccise Giancarlo Siani, a fine aprile avrà finito di scontare la sua condanna. Si tratta di Gaetano Iacolare, che dopo 24 anni di detenzione tornerà in libertà. Arrestato nel marzo del 2001 in un casolare alla periferia di Marano, Iacolare è il nipote di Angelo e Lorenzo Nuvoletta, storici esponenti della camorra maranese legati ai "Corleonesi" di Totò Riina.

Condannato per il suo coinvolgimento nell'omicidio del giornalista del Mattino, Giancarlo Siani, Iacolare oggi ha 65 anni. Secondo la sentenza definitiva, fu lui a guidare l'auto del commando che, la sera del 23 settembre 1985, in piazza Leonardo, assassinò il giovane cronista. Il movente dell'omicidio fu un articolo in cui Siani ipotizzava un tradimento dei Nuvoletta nei confronti dell'alleato Valentino Gionta.

Inizialmente assolto in primo grado, Iacolare fu poi condannato nei successivi gradi di giudizio a 28 anni di reclusione. A differenza degli altri membri del commando - Ciro Cappuccio, Armando Del Core e Luigi Baccante - condannati all'ergastolo, Iacolare ha ottenuto una pena detentiva con uno sconto per buona condotta, che gli ha permesso di anticipare la scarcerazione.

Nel corso del processo, ha sempre proclamato la propria innocenza, sostenendo di essere stato condannato solo perché unico tra i membri del gruppo a possedere la patente di guida. Ha inoltre evidenziato la discordanza tra le testimonianze dei collaboratori di giustizia.

Durante la detenzione, Iacolare ha maturato un profondo cambiamento interiore: ha abbracciato la fede cristiana ed è diventato vegetariano. Padre di tre figli, due femmine e un maschio, è stato descritto da chi lo ha incontrato negli ultimi anni come una persona pacata e riflessiva.

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