“Ho chiesto aiuto alle forze dell’Ordine perché voglio tutelarmi. Mi hanno sfasciato la macchina e danneggiato la struttura nel quale siamo rinchiusi dal 21 settembre. Non si può andare avanti in questo clima”.

E’ l’appello di Massimo Esposito, titolare della struttura ricettiva per immigrati “Villa Angela” dopo la fuga di immigrati che ha creato panico a Terzigno e nel comuni del vesuviano.

Tutto è accaduto questa mattina. Una ventina di ragazzi sono scappati dalla struttura di via Zabatta in protesta, arrivando fino a Boscotrecase, Boscoreale e Torre Annunziata, all’altezza del cimitero comunale. Poi sono stati riportati nell’albergo grazie al lavoro delle forze dell’ordine.

Un’insofferenza nata dal fatto che dal 20 settembre all’interno dell’albergo è stato registrato un positivo al coronavirus. Attivata la procedura con l’Asl, è stato fatto uno screening dal quale sono emersi altri due positivi. Le tre persone coinvolte sono asintomatiche e sono state messe subito in quarantena in un’ala della struttura adibita proprio per ospitare persone positive al virus.

Alla ripetizione dello screening sono saltati fuori altri 2 tamponi positivi, scatenando la rabbia degli ospiti presenti nella struttura. Una protesta feroce che ha finito per ripercuotersi sull’autovettura del titolare e sulla stessa struttura.

Al danno anche la beffa. Questa mattina un gruppo di ragazzi (tra questi 4 dei 5 positivi al covid-19) hanno violato la quarantena e messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini dei paesi vesuviani. “A nulla p servito parlare con loro – ha spiegato Esposito – nemmeno con l’aiuto dei mediatori. Essendo asintomatici tendono a credere che la loro positività è una bugia. Ci abbiamo provato in tutti i modi ma non siamo riusciti a far mantenere la calma”.

La preoccupazione è che gesti simili possano ripetersi nei prossimi giorni. Per evitarlo, Villa Angela ora è presidiata h24 da carabinieri, polizia e forestale. “Nei prossimi giorni mi recherò in prefettura per illustrare le ultime novità – ha concluso Esposito -. In questo clima non si può andare avanti. Sono preoccupato non solo per me stesso ma anche per la serenità dello staff che lavora all’interno della struttura”.

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