Pompei/Scafati. Spaccio di stupefacenti: scarcerata Fortunata Albano, 54enne di Boscoreale. La donna, accusata di gestire un vero e proprio droga market all’interno di un appartamento al confine tra Pompei e Scafati, era stata condannata a sei anni di reclusione dalla Corte d'appello di Salerno.

L’INCHIESTA. Ad inguaiare Fortunata Albano, moglie di Mario Mainenti, tra gli esponenti di spicco della criminalità Vesuviana, era stato uno dei clienti che acquistava soprattutto crack presso il droga-market di via Luigi Cavallaro. Secondo gli inquirenti la donna, assieme ai propri figli (il pregiudicato 33enne Antonio Fornataro e il fratellastro Alfonso Mainenti), gestiva una fiorente attività di spaccio, occupandosi in prima persona della vendita e della preparazione delle dosi. I carabinieri di San Valentino Torio erano arrivati alla casa di via Cavallaro seguendo la ‘pista’ dei tossicodipendenti, che dall’agro nocerino e dal Vesuviano si recavano presso l’abitazione a poche centinaia di metri dallo svincolo dell’autostrada.

L’ARRESTO. L’arresto di Fortunata Albano era stato rocambolesco. I militari, dopo aver fermato un assuntore, avevano fatto irruzione nella casa alle palazzine di via Cavallaro. Il blitz aveva colto di sorpresa la donna e i figli, che avevano tentato di disfarsi della droga. Antonio Fornataro, per consentire la fuga del giovane fratellastro Alfonso Mainenti, aveva aggredito uno dei militari. E il 23enne era riuscito a scappare, lanciandosi dalla finestra sul retro dell’abitazione. Il giorno dopo era stato rintracciato nuovamente dai carabinieri, che lo condussero in carcere a Fuorni. Durante le operazioni – era il 2014 - i militari sequestrarono un involucro che conteneva 43 singole dosi di crack. 

Fortunata Albano e Antonio Fornataro, alias ‘o Pellicano, erano invece finiti agli arresti domiciliari su disposizione del pm. La difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Gennaro De Gennaro, aveva di recente presentato istanza di scarcerazione alla Corte d'appello. Richiesta figlia dell’annullamento della condanna a sei anni operata dalla Cassazione. L’annullamento della sentenza porterà ad una rideterminazione della pena a carico di Fortunata Albano. Nel frattempo, per la donna è giunta l’immediata scarcerazione. 


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