Una coppia di fidanzati, il ‘tramite’ dei Gionta per poter vendere droga in Calabria, a Scalea. Ma non solo, anche una preziosa alleanza con i Belforte di Marcianise per poter ‘colonizzare’ anche in provincia di Caserta.

Sono alcuni dei dettagli venuti alla luce dall’ordinanza eseguita questa mattina dai carabinieri, che ha svelato in che modo l’organizzazione dei ‘valentini’ si era espansa su territori difficili – come il casertano, controllato da numerose cosche – o la Calabria, difficile da raggiungere anche logisticamente. Eppure loro ci erano riusciti, gli bastava accordare degli scambi con gli alleati: droga e  all’occorrenza anche dei killer, tanto potevano contare su entrambe le risorse. Così quelli di Marcianise, che in cambio di quel rifornimento promettevano lo stesso, ipotesi confermata anche dallo stesso gip che ha firmato il provvedimento.

Il clan provvedeva a tutto, perfino per l’ospitalità: consigliava agli acquirenti dove soggiornare, come poter evitare i controlli – come ad esempio per la coppia che arrivava dalla Calabria e fu sistemata a Pompei – e soprattutto in che modo trasportare quei carichi nella massima tranquillità. Un’ordinanza, quindi, che apre dei nuovi ‘confini’, emersi dalle parole di un pentito del clan Belforte, che avrebbe a lungo parlato di quei contatti, in particolar modo dei rapporti fra le due cosche che collaboravano nell’ambito degli stupefacenti e a quanto pare anche in quello di altri ‘settori’, visto l’eventuale scambio di killer. 

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