Gaetano Nastri, deputato di “Fratelli d’Italia”, parla ai bambini dell’Istituto Comprensivo 1° Cangemi di Boscoreale in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera. Una ricorrenza, quella del 17 marzo, istituita come festività civile nel 2012, volta a celebrare il giorno in cui, 152 anni fa, fu proclamato il Regno d’Italia, al termine di un lungo e difficile percorso di unificazione nazionale. Percorso che, sotto alcuni aspetti, culturali, ideologici e di mentalità, stenta a compiersi definitivamente. Il politico, originario di Boscoreale, emigrato a Novara, ha risposto alle domande poste dagli allievi della quinta classe della scuola primaria presenti in sala teatro. La ricorrenza è stata celebrata, in primis, con l’esecuzione, tramite flauto, dell’inno di Mameli ad opera degli alunni della classe 5 A, a cui è seguita la spiegazione della genesi del componimento patriottico. Gli interrogativi posti dagli alunni hanno permesso al politico di raccontare la propria esperienza di vita e, soprattutto, di porre l’accento sulla sua identità territoriale, pienamente sussistente nonostante il trasferimento in Piemonte in tenera età. Non ha esitato, Nastri, ad accettare l’invito del dirigente scolastico Rosa Vitale. Un motivo ben accetto per ritornare alla sue origini.

“Sono partito da questa terra a sette anni per motivi di lavoro dei miei genitori – ha raccontato Nastri - Il mio papà lavorava in un’azienda che verniciava gli ascensori. Non sono andato via per scelta ma per necessità. I miei genitori mi hanno dato la possibilità di costruire un futuro che, qui, non avrei avuto”. Le difficoltà non sono mancate. “Nei primi tempi, a scuola, mi chiamavano ‘terrone’ e, appena arrivato, non riuscivo a comunicare con gli altri perché parlavano una lingua, per me, incomprensibile”. Tuttavia, il giovane Nastri aveva un sogno, quello di “lavorare in giacca e cravatta”. E ha trovato nella politica una passione che ha coltivato e che lo ha portato a ricoprire numerose cariche istituzionali, tra le quali quelle di  vicesindaco di Novara e consigliere regionale del Piemonte, prima dell’ambito approdo a Palazzo Montecitorio. Nel ribadire l’obiettivo politico che si propone, tuttora, di perseguire (“Dare il meglio per contribuire a far stare bene i cittadini italiani”), Nastri ha ‘consigliato’ gli allievi sul proprio futuro. “Segnate su un foglio cosa vorreste fare per i prossimi dieci anni e, ogni tanto, verificate se quello che avete scritto si è effettivamente realizzato. Guardate alle cose belle, fidatevi dei vostri genitori, evitate i pericoli”.

All’ospite d’onore è giunto il ringraziamento degli allievi della classe 5 C, autori di un componimento in rima baciata con il quale hanno dimostrato di aver immediatamente accolto il suo invito. Ed, infatti, la parte conclusiva, paradigmatica di quanto detto, così recita:

“… Il tuo consiglio abbiamo ascoltato

e sul foglietto bianco abbiamo annotato

grandi obiettivi da perseguire,

importanti risultati da conseguire.

Chi sa che un domani sarem tutti vincenti!

E perché no? Qualcun sarà pur Presidente!”.

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