Sulla bara di Giulia un drappo bianco su cui è stampata la foto della ragazza che accarezza la pancia con il suo bimbo di sette mesi. "L'amore prega e non priva, protegge e non uccide".


È quanto si legge su uno striscione affisso davanti alla chiesa di Santa Lucia, a Sant'Antimo, dove alle 15 sono stati celebrati, in forma strettamente privata, i funerali di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi uccisa dal fidanzato, Alessandro Impagnatiello a Senago.
Sui manifesti funebri anche il nome del bimbo che la giovane portava in grembo, Thiago.
Applausi, commozione e palloncini bianchi hanno salutato il feretro di Giulia. Nella parrocchia di Santa Lucia le esequie si sono svolte in forma strettamente privata per espressa volontà della famiglia. La funzione è stata officiata dal vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo. La parrocchia è stata blindata, l'accesso consentito solo a familiari e amici più stretti. All'esterno si è radunata una folla di cittadini, molti dei quali indossano magliette bianche con la scritta: "Giulia e Thiago per sempre nei nostri cuori, l'amore non può far male". Tanti i palloncini bianchi.
È Chiara, sorella di Giulia, che su Facebook aveva spiegato l'esigenza della cerimonia in forma privata: "Grazie a tutti per l'affetto che ci avete dimostrato in questi giorni atroci. I vostri pensieri ci hanno inondato di amore e vicinanza. Ora però è il momento dell'ultimo saluto intimo e straziante a Giulia e Thiago e vorremmo viverlo insieme ai parenti ed amici più stretti. Siamo certi che capirete, perché in questi giorni avete dimostrato di saper vivere il nostro stesso dolore, operare il nostro stesso silenzio e commemorare Giulia con amore e rispetto".
Ai funerali presenti anche il sindaco di Senago, Magda Beretta, e di Sant'Antimo, Massimo Buonanno, rispettivamente i comuni dove la ragazza si era trasferita e di dove era originaria. Nella chiesa anche il gonfalone della Regione Campania. Fuori, invece, alcune centinaia di persone, assiepate a ridosso della parrocchia.

Alcune donne indossano magliette bianche con la scritta Giulia e Thiago. Al termine della cerimonia funebre un lungo applauso, seguito dal lancio in cielo di centinaia di palloncini bianchi, ha salutato il feretro di Giulia. Accanto alla bara, per un breve corteo funebre, i familiari provati dal dolore. "Giulia può essere indicata come una testimone, una martire", ha detto il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che con il parroco don Salvatore Coviello, ha concelebrato i funerali."Lei è una testimone perché portava la vita dentro di sé ", ha proseguito. Davanti a tanta violenza "c'è solo da dire che abbiamo perso la capacità di rapportarci alla vita". Cordoglio dal sindaco metropolitano di Napoli, Gaetano Manfredi. "Nel pieno rispetto per la scelta di celebrare funerali in forma privata, rivolgo un abbraccio alla famiglia di Giulia Tramontano e all'intera comunità di S.Antimo che si è ritrovata unita dopo questo dramma che ha colpito ciascuno di noi. Da parte delle Istituzioni, massimo impegno per proseguire il percorso di prevenzione e ascolto per le donne vittime di violenza", ha detto.

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