Ragazzini “addestrati” fin dalla più tenera età al trasporto e all’occultamento della droga: questo, uno degli aspetti più inquietanti dell'ultima inchiesta condotta dai carabinieri ai danni della banda che trafficava droga verso il Cilento. Da quanto riferito dalle forze dell'ordine, la coppia che dirigeva il resto del sodalizio, era solita utilizzare per quelle mansioni anche i quattro figli, dei quali tre minorenni. Ma c'è di più, in un episodio in particolare – ne sono 37 quelli accertati durante l'indagine – una ragazzina 13enne viene addirittura “caricata” di stupefacenti, dopo essere stata istruita a dovere sul come muoversi in quella delicata missione. Il “modus operandi” della banda era difatti costituito in parte proprio dai giovanissimi corrieri, che avrebbero dovuto aggirare eventuali sospetti durante le trasferte verso le mete più ambite del Cilento. In tal senso gli investigatori hanno così ricostruito una sorta di “scuola di spaccio”, in quanto i ragazzini venivano prima preparati a quell’attività e poi utilizzati. 

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