La scorsa settimana ho partecipato all'edizione 2022 del Salone del Risparmio di Milano, che quest'anno ha avuto come focus la valorizzazione del "capitale umano", un tema importante e delicato che è stato al centro di interessanti occasioni di confronto, dalle quali sono emerse nuove considerazioni e riflessioni.

Una tra tutte, il ruolo di noi private banker come "mediatori" tra il mondo degli strumenti finanziari e quello dei risparmiatori, mediazione che si traduce in termini di attenzione e di empatia nei confronti del cliente.

Per questo è fondamentale intervenire per implementare l'educazione finanziaria a partire dalle scuole: l'Italia si trova al 63esimo posto nel mondo e 7 italiani su 10 sono analfabeti finanziari. Una persona finanziariamente consapevole sarà anche più aperta e interessata a gestire i propri soldi affidandosi ad un private banker di fiducia, che saprà utilizzare canali comunicativi semplici ed efficaci.

In questo modo, sarà possibile concentrarsi sul percorso che si può fare insieme, un percorso sostenibile e responsabile che ponga il cliente al centro di tutto e lo guidi nel suo cammino verso un benessere che non dipende solo dallo sviluppo economico o dagli strumenti finanziari "ad hoc", ma che viaggi di pari passo insieme alla consapevolezza del sé e di quello che si vuole realizzare.

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