“L’esposizione dei reperti archeologici di Oplonti è la prima grande attività dell’amministrazione che guarda al futuro piuttosto che alle emergenze”. Non nasconde la soddisfazione l’assessore Antonio Irlando che, con la delibera di giunta numero 31, ha posto un’ideale ‘prima pietra’ per la realizzazione del museo permanente degli ‘Ori di Oplonti’.

“Ribaltare l’immagine negativa di Torre Annunziata, evidenziando le potenzialità positive rappresentate dalle risorse archeologiche ed architettoniche, storiche, naturali e culturali della città riconosciuta patrimonio Unesco”. È questo l’intento della mostra dei reperti di Oplonti che si dovrà allestire a palazzo Criscuolo dal 2 ottobre al 6 dicembre del 2015.

Assessore Irlando, finalmente la città, con questa delibera, prova a cambiare verso.

“Con l’esposizione degli ‘ori di Oplonti’ guardiamo al futuro piuttosto che alle emergenze. Pensiamo che il patrimonio archeologico sia uno dei volani principali per l’economia della città, per questo stiamo lavorando al museo permanente da allestire in una parte della Real Fabbrica d’Armi”.

Come procede il lavoro per l’acquisizione di parte dello Spolettificio?

“Il Ministero della Difesa ha demandato la decisione al demanio da cui, adesso, attendiamo il parere. Di fatto, c’è una situazione anomala che si deve risolvere e riguarda gli eredi dell’ex custode che oggi vivono ancora nella struttura”.

Tornando alla mostra, non saranno solo gli ori quelli esposti a palazzo Criscuolo?

“È comunemente chiamata mostra degli ori di Oplonti, in realtà gli ori veri e propri, quelli della villa di Crasso, occuperanno una piccola parte di tutta l’esposizione. Ci saranno statue e manufatti dal valore inestimabili: le sculture in marmo tra cui la coppia di centauri e la coppia di centauresse. Il cratere neoattico decorato con figure e bassorilievo, la Nike, la Venere in bikini, lucerne, anfore e miniature che raccontano la bellezza della villa”.

Assessore, non basterà però la mostra a ribaltare l’immagine della città. Qualche giorno fa ancora un crollo nel quadrilatero carceri.

“Purtroppo quella della riqualificazione del quadrilatero è un’operazione complessa. Per poter fare qualcosa in quell’area, per poter pianificare un riuso degli edifici, dovremmo avere la piena disponibilità di quelle case. Ad oggi non abbiamo neppure una lista aggiornata con gli effettivi proprietari. Sappiamo, però, che alcuni dei possessori degli immobili non ne vogliono sapere più nulla. Dobbiamo trovare il modo per formalizzare questa loro volontà”.

Infine, sul porto. Come procede il progetto dei 33 milioni?

“Abbiamo acquisito tutti i pareri ed in 10 giorni si potrebbe lavorare anche sul bando. Resta l’enigma dell’ampliamento dell’Isecold. In effetti la costruzione di nuovi depositi per idrocarburi va in direzione opposta all’idea di porto turistico, dello scalo ideale per Pompei o per la nostra Oplonti”.

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Apertura straordinaria

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Mostra, questa sconosciuta

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'Dopo la mostra, il museo in città'

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