Sono trascorsi solo 4 giorni dalla fine dello sgombero di Palazzo Fienga. Lo sfratto di 55 famiglie dalla roccaforte del clan Gionta provoca ancora inevitabili strascichi. Dalle 13 di oggi circa 40 persone attendono al Comune di parlare col sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita. Ognuno ha da dire qualcosa, portando nelle "stanze del potere" la sua storia, il suo disagio. Nessuno accetta di vivere in un box "dove fa troppo freddo". Manifesta pure chi, invece, è adesso costretto nella scuola elementare di via Isonzo dove, secondo molti, ci sarebbe all'esterno del plesso immondizia non raccolta addirittura da sabato.

Alle 13:30 Starita riceve la prima delegazione composta da 5 cittadini e guidata dal coordinatore di "Insieme per Torre" Luciano Donadio. Colloquio ancora in corso, a Palazzo Crsicuolo, mentre un blindato della Polizia controlla fuori che la situazione resti tranquilla. Il primo cittadino ha accettato di parlare con almeno altre cinque persone, ancora in attesa in Municipio, al piano terra. Presenti pure alcuni attivisti "5 Stelle", che stanno già raccogliendo un dossier fotografico sulle condizioni di disagio registrate a via Tagliamonte e via Isonzo. Non è escluso che il 'caso' Palazzo Fienga arrivi in Senato, tramite apposita interrogazione parlamentare. Aggiornamenti sull'incontro sono attesi nelle prossime ore. 

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