Gori, anche Torre del Greco chiede lo scoglimento dell'Ato3
Il sindaco Ciro Borriello ha dato proprio oggi la sua adesione. "Nessun miglioramento"
16-01-2015 | di Redazione
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Il primo cittadino di Torre del Greco, Ciro Borriello, ha dato la sua adesione alla rete dei sindaci dei Comuni dell’ambito Ato 3 per la gestione pubblica del servizio idrico integrato. È quanto stabilisce un’apposita delibera approvata dall’intero esecutivo nel corso dell’ultima seduta di giunta. Una delibera che ha autorizzato il sindaco alla sottoscrizione del protocollo d’intesa già firmato da altri primi cittadini, che di fatto chiedono lo scioglimento del commissariamento dell’Ato 3 e il ritorno del servizio agli enti locali.
Una decisione che Borriello motiva sottolineando che “l’avvento della Gori nella gestione del servizio non ha apportato un miglioramento rispetto a quando lo stesso era affidato agli enti locali. Anzi, l’intero sistema sostanzialmente è anche peggiorato con l’andare avanti del tempo”.
La delibera che sigla l’adesione di Torre del Greco alla rete dei sindaci dei Comuni dell’ambito Ato 3 per la gestione pubblica del servizio idrico integrato arriva alla vigilia della manifestazione della comunità dei territori del Sarnese-Vesuviano “No Gori day”, in programma domani, sabato 17 gennaio, alle 10, con partenza da piazza Matteotti e arrivo a via santa Lucia. Una manifestazione alla quale il sindaco ha già da alcuni giorni dato la propria adesione.
I promotori della manifestazione chiedono “la diminuzione delle tariffe e l’annullamento delle partite pregresse; la sospensione totale dei distacchi dell’acqua; la fine del commissariamento straordinario e la restituzione dei poteri relativi al servizio idrico ai sindaci delle comunità del comprensorio Ato3 Sarnese-Vesuviano; la liquidazione della Gori spa e la costituzione di una azienda speciale pubblica a partire dalla proposta posta in essere dalla rete dei sindaci e dai comitati civici; il rigetto della proposta di legge di riordino del servizio idrico presentata dall’assessore regionale all’Ambiente e in discussione presso la commissione preposta della Regione Campania che accentra il potere decisionale in poche mani ed espropria definitivamente i sindaci e le comunità locali delle loro legittime funzioni di gestione e controllo dello stesso servizio idrico”.
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