Gli inquirenti stanno scavando nella vita del ragazzo di 13 anni morto ieri a Gragnano dopo essere precipitato dalla finestra della sua abitazione posta al quarto piano di un immobile che si trova in via Lamma. La Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituta e titolare del fascicolo Giuliana Moccia) ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti e senza indagati.

Al vaglio dei carabinieri della stazione di Gragnano, guidati dal maresciallo Angelo Disanto, vi sarebbero in particolare due ipotesi, anche se dagli organismi investigativi al momento non trapela nulla di ufficiale: la tragedia dovuta ad una pura fatalità (si sarebbe sporto per aggiustare il cavo dell'antenna tv) ma anche - secondo quanto riferisce Il Mattino - un'eventuale istigazione al suicidio.

Proprio per provare a capire se dietro la sciagura costata la vita a quello che tutti definiscono ''un bravo ragazzo e uno studente modello'' (fra una decina di giorni avrebbe dovuto iniziare a seguire le lezioni in terza media) ci possa essere una storia legata al cyberbullismo, gli inquirenti hanno disposto il sequestro del cellulare in uso al ragazzo. Dal dispositivo, insomma, si conta di capire se dietro questa drammatica vicenda, possano nascondersi particolari capaci di orientare le indagini. La salma del ragazzo resta sotto sequestro presso l'obitorio di Castellammare di Stabia e nelle prossime ore si deciderà se procedere o meno all'autopsia. 

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