Un paese in silenzio, gonfio di lacrime e commozione, per salutare Alessandro, un ragazzo andato via da questa terra troppo presto. Nel giorno dei funerali del piccolo che giovedì scorso è precipitato dalla finestra della sua stanza, Gragnano ha partecipato al lutto cittadino. Gente comune, commercianti, soprattutto bambini. Stretti nella morsa di un ricordo che sarà l’unica cosa che resta di Alessandro, un cuore fragile strappato alla vita per una mano criminale.

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Tanti applausi hanno accompagnato il feretro all’ingresso e all’uscita dalla chiostro di Sant’Agostino. Qualcuno accusa un malore, soccorso prontamente dall’imponente servizio d’ordine organizzato per la cerimonia.

“Alessandro era uno dei piccoli della nostra comunità - ha detto il monsignor Francesco Alfano durante l’omelia -. Ora non può parlare più, non può dirci quello che aveva nel cuore ma lo dice a Dio e noi lo ascoltiamo attraverso la parola di Dio".

"Averti come alunno per me è stato un dono. Eri una persona speciale: ci ha insegnato ad amare e a perdonare". È il saluto di una docente di Alessandro, seguita poi da un amico d’infanzia che ha letto le prime parole di una lettera: “Avevamo tre anni quando ci siamo conosciuti". E poi non ce la fa. Si ferma: "Non ti dimenticherò mai". La commozione è troppo forte per un ragazzino piegato dal grande dolore e non riesce ad andare avanti.

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Un volo di palloncini e una canzone di Blanco hanno accompagnato il feretro fuori dal Chiostro dove i suoi genitori, Nello e Katia, non hanno staccato per un attimo gli occhi dalla bara del loro piccolino. Quel cuore giovane caduto in un vortice drammatico che l’ha portato lontano dagli affetti terreni, ma che saprà vivere nel ricordo di tutti quelli che l’hanno amato.

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