È iniziata all'obitorio di Castellammare di Stabia l'autopsia sul corpo di Alessandro, il ragazzo di 13 anni morto la settimana scorsa dopo essere precipitato da un balcone dell'abitazione dove viveva insieme ai genitori al quarto piano di uno stabile di via Lamma a Gragnano.

A darne notizia è l'avvocato Giulio Pepe, legale che difende il padre e la madre del ragazzo che secondo le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Gragnano e dalla Procura di Torre Annunziata, col coordinamento della Procura dei minorenni, potrebbe essere stato oggetto di minacce e vessazioni ritrovate in alcune chat recuperate nel telefono in uso al ragazzo.

 Secondo quanto si apprende, all'esame irripetibile, oltre ai consulenti della famiglia del ragazzo, sarebbe presente un altro avvocato in rappresentanza di alcuni dei sei soggetti (quattro minori e due maggiorenni) coinvolti nelle indagini.

LE PAROLE DEL VESCOVO."Abbiamo assistito ancora una volta ad una tragedia che continua a lasciarci senza parole: siamo tutti sconvolti, emotivamente e moralmente. La morte di un ragazzo, che si stava appena affacciando alla vita, è sempre innaturale, crudele e insensata. Quando ad essa sono legati moventi dettati dalla violenza verbale e psicologica da parte di altri adolescenti e giovanissimi, gli stessi che dovrebbero condividere la bellezza della stagione dei sogni, ci rendiamo conto che l'allarme è suonato e non possiamo far finta di nulla". Così il vescovo di Sorrento-Castellammare, mons. Francesco Alfano, sulla morte del 13enne di Gragnano.

"Nessuno può lavarsi le mani. Occorre mettersi in ascolto gli uni degli altri, facendoci, al tempo stesso, promotori di azioni concrete e compagni di viaggio delle nuove generazioni: si affacciano in un mondo che non hanno ancora conosciuto e che troppo presto si mostra insidioso e pericoloso, addirittura mortale. Rivolgo un appello, con tutto l'amore che ho, alla comunità e alle istituzioni. La scuola, la politica, la Chiesa. Uniamoci, prima che sia troppo tardi. Cerchiamo di capire, senza giudicare; di sostenere e non di additare", sottolinea Alfano. "Siamo chiamati a praticare un'educazione sentimentale che offra ai giovani nuovi modelli e percorsi formativi capaci di sradicare pregiudizi e stereotipi di genere, non con l'atteggiamento del maestro, ma con la vicinanza del fratello maggiore. Nei luoghi di incontro e di aggregazione, siano dunque previste figure professionali specializzate nella relazione con l'altro, capaci di mediare, accompagnare ed intuire", conclude.

I funerali sono previsti per domani alle 11 al Chiostro di Sant'Agostino a Gragnano.

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