Paolo Cimmino non è più alla guida del comune di Gragnano. E’ di pochi minuti fa, infatti, l’ufficializzazione della sentenza che conferma la sentenza di primo grado, pubblicata nel gennaio 2015, secondo cui Paolo Cimmino era ineleggibile al momento della pubblicazione delle liste per le elezioni amministrative del maggio 2014.

Decadimento immediato di Paolo Cimmino dalla carica di sindaco di Gragnano e condanna al pagamento delle spese processuali per circa 14mila euro: continua il momento buio, almeno sul profilo dell’amministrazione, per Gragnano: dopo lo scioglimento del consiglio per infiltrazione camorristica ed oltre tre anni di commissione prefettizia, un nuovo colpo basso all’immagine di Gragnano.

Al momento, però, sembra scongiurato un nuovo insediamento della commissione: l’ipotesi più probabile, seguendo un iter prettamente giuridico, potrebbe essere quella dell’investitura del vice sindaco come primo cittadino facente funzioni, fino alla prima data utile per le elezioni, che dovrebbe essere aprile 2016

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