Gragnano. Dieci eco punti per il recupero olio esausto
La campagna di sensibilizzazione per difendere l’ambiente: ecco tutte le informazioni
30-05-2021 | di Marco De Rosa
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Dieci punti di raccolta per gli oli esausti e una campagna di sensibilizzazione per difendere l’ambiente. Una svolta green nel comune di Gragnano, voluta dalla Buttol e dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Cimmino.
L’azienda che si occupa del servizio di igiene urbana ha messo in campo un’iniziativa volta a incrementare la raccolta di oli esausti vegetali provenienti dalla cottura dei cibi e dalla frittura. Un modo per incrementare ancora di più le percentuali di raccolta differenziata, che a Gragnano si attestano intorno al 65%.
COME DIFFERENZIARE. Sono dieci gli «eco-punti» installati su tutto il territorio cittadino di Gragnano: Via Castellammare, Parco Imperiale, via dei Pastai, via Ogliaro, via Vittorio Veneto, piazza Caprile, via Aurano-Castello, via Santa Croce (uffici comunali), Statale per Agerola, piazza Amendola (ferrovia).
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E’ semplice differenziare gli oli esausti. Basta versare l’olio di una bottiglia di plastica dalla base cilindrica, di una capacità massima di due litri, e inserirla nel contenitore dell’«eco-punto» più vicino. E’ garantito lo svuotamento settimanale, in alternativa è possibile contattare il numero verde 800 325 110 nel caso in cui i contenitore dovesse risultare saturo.
PERCHE’ DIFFERENZIARE. Quante volte abbiamo versato l’olio esausto nel lavandino o nel wc? Nulla di più sbagliato, perché diventa un danno irreparabile per l’ambiente. Gli oli vegetali esausti hanno una pericolosità che viene spesso ignorata o sottovalutata. Disperso nell’ambiente, l’olio vegetale esausto può essere altamente inquinante per il sottosuolo, per la flora, per laghi e fiumi. Versare l’olio direttamente nel lavandino provoca un intasamento delle tubature, problemi alle condotte fognarie e al funzionamento dei depuratori e produce cattivi odori in caso di ristagno.
Ogni cittadino produce circa 3 kg all’anno di olio derivante dalla conservazione di alimenti, dalla cottura dei cibi e dalla frittura, ma solo un quarto viene recuperato.
In sostanza, raccogliendo l’olio alimentare esausto in modo corretto proteggiamo l’acqua e l’ambiente e contribuiamo alla riduzione di emissioni di CO2 nel settore dei trasporti. In effetti, l’olio alimentare correttamente raccolto viene avviato a recupero diventando materia prima sostenibile per la produzione dei Biocarburanti avanzati, in sostituzione dell’olio di palma utilizzato invece nei Biocarburanti tradizionali.
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