“Dal momento dell’approvazione del Puc, avvenuta a novembre e all’unanimità, non capisco cosa sia potuto accadere a tal punto da costringere ben 4 consiglieri ed  un assessore alle dimissioni”.

Lo ha detto Alberto Vitale, all’indomani della sua decisione di dimettersi da sindaco facente funzioni al comune di Gragnano. Nella conferenza stampa di questa mattina, a cui hanno presenziato tutti i consiglieri e gli assessori rimasti fedeli alla coalizione che ha vinto le ultime elezioni, Vitale ha chiarito le motivazioni con cui ha preferito terminare l’esperienza alla guida della città di Gragnano.

Ecco allora che si profila una nuova tornata elettorale per Gragnano. Tra primavera ed estate si tornerà alle urne, con Paolo Cimmino che si ripresenterà, ancor più motivato. A parlare è stata anche l’assessore al bilancio Enza Perna, che ha sottolineato la situazione precaria in cui versavano le casse e la macchina amministrativa gragnanese, vessata da oltre tre anni di amministrazione controllata.

Se qualcosa è stato fatto, è stato anche grazie  al loro operato. Questo in sintesi il discorso di Cimmino e Vitale in conferenza stampa, che rifilano una stoccata ai consiglieri dimissionari - e cioè Piero Cavaliere, Veronica D’Auria, Giovanni Sorrentino e Patrizio Mascolo - i quali, con una nota apparsa sui rispettivi profili social loro associati, lamentavano una scarsa presa in considerazione, sentendosi così estromessi dalle operazioni amministrative.

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