Due giganti e, tra di loro, un outsider. Per descrivere il percorso che porta al voto di Gragnano non basterebbe un libro. Una campagna elettorale intensa, sotto la comune direttrice della Pasta e del turismo enogastronomico.
Tanti i veleni nell’ultimo mese, con polemiche che hanno tenuto con il fiato sospeso dirigenti e segretari di partito per la formazione delle liste. La maxi-alleanza tra Fi, M5S e Pd stava per ricreare (in parte) la fotocopia della maggioranza che sostiene Draghi. Poi il tentativo è fallito lasciando sul terreno strascichi polemici.
Per la rielezione del sindaco uscente Paolo Cimmino è nata una coalizione di sette liste. Tutti ufficialmente civiche dopo la decisione dei partiti di non dare il simbolo. Con Cimmino c’è il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Annarita Patriarca. Una presenza che ha scosso il Pd a tal punto da ritirare lista e simbolo, segnando una forte spaccatura tra Silvana Somma, candidata sindaco per il Pd negli anni scorsi, e i vertici napoletani. Dissapori che si sono ripetuti anche nel M5S, che a 12 ore dalla chiusura dei termini, ha prima concesso e poi ritirato il simbolo. Così, ad eccezione dell’Udc, non ci sono simboli politici.
E poi c’è il grande rivale. Nello D’Auria, candidato a sindaco con otto liste e l’altra metà di Forza Italia. L’ex presidente del consiglio porta in campo l’energia e la passione dei suoi 39 anni. Con lui la politica entra dalla porta laterale, attraverso legami fatti sul campo, con i giovani e l’officina di Gragnano Hub che ha raccolto in questi anni energie e vitalità, passando per il sostegno di una corrente di Forza Italia. Per Nello D’Auria, Gragnano deve poter crescere seguendo la sostenibilità, l’innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale.
Infine, l’outsider. Maria Pia Di Maio, avvocato penalista con la passione per il green e l’ecologia. La sua è una speranza che parte dalle fondamenta, dall’educazione e talvolta rieducazione di un popolo nato in un paradiso naturalistico unico, ma che ha comportamenti da metropoli.
Due giganti e, tra di loro, un outsider. Per descrivere il percorso che porta al voto di Gragnano non basterebbe un libro. Una campagna elettorale intensa, sotto la comune direttrice della Pasta e del turismo enogastronomico.
Tanti i veleni nell’ultimo mese, con polemiche che hanno tenu...
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