Gragnano. I Mascolo raccolgono l’eredità: “Continueremo la tradizione del panuozzo”
Il figlio Fiorenzo, con i cugini Mimmo, Giovanni e Ciro continueranno a portare avanti gli insegnamenti della fsmiglia
22-01-2021 | di Marco De Rosa

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“Continueremo a portare avanti la tradizione del panuozzo come ci hanno insegnato i nostri nonni e i nostri padri. Anche se ora purtroppo sono costretti a guardarci da lassù”.
E’ il messaggio della famiglia Mascolo, i cultori di una tradizione che si tramanda da decenni e che li vede protagonisti di un marchio ormai conosciuto in tutto il mondo: il panuozzo.
Purtroppo qualche giorno fa è mandato uno dei padri fondatori: Pietro Mascolo ha perso la sua battaglia contro il covid, ma la sua famiglia ha ora un'eredità importante da continuare a tramandare.
IL PANUOZZO. Si tratta di un pezzo di pane pizza farcito dalla forma ovale. La sua tradizione si rinnova nella famiglia Mascolo, grazie a Giuseppe, capostipite di una famiglia di panificatori, fin dal 1983 Prima era conosciuta come “’a marènn”, un classico pane farcito con pancetta e sugna. Poi è stata portata la variante del pane pizza. La prelibatezza di questo cibo si diffuse a macchia d’olio e divenne ben presto rinomatissimo a Napoli e in provincia. Molte sono le pizzerie che ancora oggi, rendono omaggio e contribuiscono al successo del panuozzo, una variante meno diffusa, ad esempio, prevede l’utilizzo del pane “cafone”. Il marchio resta sempre però della famiglia Mascolo. Da qualche anno il panuozzo di Gragnano, ha acquisito una marcia in più. Nel dicembre 2013 infatti, i fratelli Mascolo, consegnarono al Pontefice, nel corso di un udienza a piazza San Pietro, il classico panuozzo con mozzarella e pancetta. Papa Bergoglio ringraziò con un saluto i fratelli e benedisse davanti a milioni di persone il frutto del loro lavoro.
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Ora, con la scomparsa di Pietro Mascolo, il testimone è passato ufficialmente nelle mani del figlio Fiorenzo e dei cugini Mimmo Giovanni e Ciro: “Continueremo a lavorare come la nostra famiglia ci ha insegnato – ha spiegato Fiorenzo Mascolo -. Non sappiamo immaginare la nostra città senza il nostro panuozzo”.
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