Il falsario dei Green pass va in cella. Lo ha stabilito il giudice Mariaconcetta Criscuolo nei confronti di Stefano Lavano, il 26enne di Gragnano che negli ultimi mesi aveva creato un vero e proprio business sui certificati verdi.

Convalidato l’arresto per il giovane, colto in flagranza di reato dai carabinieri della stazione locale agli ordini del maresciallo Angelo Disanto. Nella sua abitazione hanno ritrovato 39 carte di identità false, 44 banconote da 20 euro contraffatte e 4500 euro in contanti di vario taglio, 15 carte di pagamento intestate ad altre persone, 1 computer e una stampante utilizzata per riprodurre le banconote.

Addirittura nel suo pc, in una cartella rinominata “green pass rubati”, c’erano alcune matrici utilizzate per falsificare greenpass. Molte certificazioni verdi erano pronte per essere stampate e riportavano già i dati anagrafici di altre persone, sicuramente inconsapevoli dell’utilizzo dei loro dati sensibili. Un inventario di prim’ordine per la sua attività.

Ora Lavano è in carcere, con la grave accusa dei essere un mago del falso.

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