Gragnano in lutto per la morte di un protagonista del calcio cittadino. Un’icona per la città della pasta, che ha saputo dare a tanti giovani un futuro, proprio attraverso quello che amava più di tutto, lo sport.

In centinaia questa mattina hanno detto addio ad Aniello D’Auria. Alla chiesa del Corpus Domini in tanti hanno voluto rendere omaggio all’ex presidente della società calcio e figura che ha portato la "Junior Gragnano" a tagliare molti traguardi.

Nipote del presidente, il sindaco Nello d’Auria l'ha ricordato sotto il profilo umano ma non solo. Per diverse generazioni di giovani Aniello D'Auria è stato un punto di riferimento e una guida. Tanti i ragazzi che si sono avvicinati al calcio grazie a lui.

"Qualcuno dice che sei una persona di altri tempi. I tuoi valori erano visibili a chiunque: serietà, responsabilità, rigore e meritocrazia. Quello che facevi non era un vanto per te, neanche nello sport. Disponibile con tutti, ti sei donato senza risparmiarti. Lo dimostrano le vite delle tue quattro meravigliose figlie e i tanti risultati sportivi che hanno fatto parlare chiunque della tua amata Gragnano. L’amore per lo sport e per la tua città non avevano eguali. Sei stato curatore di tantissimi ragazzini. È possibile contare solo le rare domeniche che hai pranzato con la tua famiglia, perché quelle dedicate al pallone sono innumerevoli. Non c’è campo di calcio che non abbia visto la tua presenza, di notte e di giorno, al freddo e al gelo, con la pioggia o con il sole. I tuoi ragazzi, sono sempre stati parte integrante della tua vita".

Una passione anche nello scoprire nuovi talenti: "Li andavi a scovare ovunque, per strada, a scuola, in qualsiasi buco della città. Così formavi le squadre e il gruppo che diventava una vera e propria famiglia. Nessuno aveva bisogno di referenze o raccomandazioni perché eri tu a valutare le loro attitudini e il loro talento. Giocava solo chi dimostrava di essere più bravo e, con responsabilità e sacrifico, seguiva alla lettera le regole e gli allenamenti".

Dal racconto più privato si passa al tributo che deve al Presidente l'intera Gragnano, ricorda il sindaco: "La città deve riconoscerti che hai svolto un grande ruolo sociale e culturale nella nostra comunità, sebbene non ne hai mai fatto un vanto. La tua scuola calcio si frequentava senza quote, era tutto gratis, accessibile a tutti. Spesso andavi personalmente a prendere i ragazzi a casa per portarli agli allenamenti, che ritenevi fondamentali. Questo era per te lo sport: condivisione, accessibilità, senso di appartenenza, sano agonismo e responsabilità. Ad alcuni ragazzi hai dato un futuro, ad altri una speranza di vita, ma a tutti hai sicuramente insegnato i valori e hai dato un metodo di vita". Sacrifici che sono serviti per raggiungere il successo: "È stato così che la tua “Junior Gragnano” è diventata famosa in Italia. Una squadra fatta di tanti giovani talenti che insieme vincevano in ogni campo del Paese. Negli anni, hai fatto la storia del Calcio Giovanile e hai condiviso questa passione con tanti amici e tanti campioni. I ragazzi sono sempre stati il tuo unico punto di riferimento. Di ognuno di loro ricordavi l’età, la classe".

Fino alle dimissioni da presidente e poi alla scomparsa che oggi è stata accompagnata dal saluto della città.

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