Inseguito, bloccato e pestato con calci e pugni. Poi il fendente mortale. Sono stati questi gli ultimi atti di vita di Nicholas di Martino, il ragazzo di 16 anni ucciso nella notte tra il 24 e 25 maggio 2020 in via Vittorio Veneto a Gragnano.

Nelle immagini del sistema di videosorveglianza cittadino, acquisite sin da subito dalla Procura della Repubblica, si vede che Nicholas corre, con Maurizio Apicella alle sue spalle. Poco dopo il colpo mortale all’arteria femorale. Un video visionato anche dai periti che fecero l’autopsia sul corpo del ragazzo.

Mentre si contano i giorni al via del processo per stabilire la verità su quella notte di sangue, sono emersi i particolari che hanno portato alla morte del giovane. Nei sessanta secondi di registrazione, catturati da una telecamera della videosorveglianza, si evince che a sferrare il fendente è stato Maurizio Apicella. Una sola volta, come dirà l'assassino al magistrato piangendo. Una sola volta, come poi ha accertato l'autopsia.

Poco prima Apicella aveva usato quello stesso coltello per colpire più volte Carlo Langelotti, che lo teneva per la gola. La seconda vittima di quella notte di follia e violenza, in cui Maurizio Apicella e Ciro Di Lauro uccisero il nipote del boss Nicola Carfora e ferirono suo cugino trentenne. Immagini che verranno usate nel processo per ricostruire cosa è accaduto quella tragica notte e chi sono i responsabili della morte di un sedicenne.

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