“Siamo universalmente riconosciuti nel mondo come la patria della pasta ma non siamo del tutto consapevoli della nostra infinita ricchezza. Ecco perché ogni evento legato al mondo della pasta dovrebbe essere vissuto come il compleanno di ogni gragnanese. Solo così riusciremo a rafforzare in maniera decisa, più di prima, l’identità culturale e turistica di Gragnano”.

Lo ha detto Nello D’Auria, candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. Per rilanciare il brand “Gragnano” non ha dubbi: nel suo patto con la città bisogna puntare sulle eccellenze riconosciute in tutto il mondo e metterle in rete con tutti quegli elementi che costituiscono un mix unico per la città. Natura, paesaggio, arte, cultura, architettura, archeologia, storia produttiva, messi insieme per consolidare l’identità di Gragnano.

In che modo? “Rendere ospitale la città – ha spiegato Nello D’Auria - favorendo politiche di accoglienza, cultura identitaria e valorizzazione dei luoghi, attraverso pianificazioni strategiche e sinergiche a medio e lungo termine, in collaborazione con gli enti locali. È necessario prevedere una programmazione territoriale di Area Vasta a finalità turistica con ambiti territoriali omogenei le cui attività di valorizzazione turistica vengono pianificate in modo sinergico e coordinato dagli enti locali cointeressati al fine di potenziare la capacità di diffusione e la promozione in un’ottica di collaborazione pubblico-privata”.

Gragnano non è solo pasta e panuozzo, ma molto di più. “Nel sistema turistico – ha continuato D’Auria - avranno ruolo prioritario la Valle dei Mulini, ideale per la valorizzazione dei sentieri che offre e dei borghi che custodisce. Eccellenze che daranno lustro al Museo della Pasta, alle imprese e ai pastifici esistenti, oltre ai rioni della street art che già in passato ci hanno regalato grandi soddisfazioni”.

Per realizzare tutto ciò il marketing territoriale deve essere solo l’inizio: in cantiere ci sono protocolli d’intesa con tour operator per l'inserimento della “destinazione Gragnano” negli itinerari turistici, la promozione del turismo di prossimità dal quale, per posizione geografica, non possiamo prescindere, l’attuazione del Premio Culturale Gragnano Città della Pasta - per altro già finanziato -, gemellaggi con altre città italiane ed estere a vocazione turistica ed enogastronomica, il recupero dei borghi, dei sentieri, dei vicoletti e delle gradinate.

Un altro spunto decisivo deve essere l’istituzione di un partenariato turistico con Procida, da realizzare in brevissimo tempo al fine di intercettare la scia turistica derivante dalla recente nomina a Capitale della Cultura. Ma anche prevedere l’istituzione di una tassa di soggiorno, una partecipazione “intelligente” a fiere internazionali del turismo e del food che ogni anno registrano grandi afflussi di persone e di buyers. Gragnano può e deve avere un ruolo da protagonista per la Dieta Mediterranea, caratterizzata dalle radici solide del Cilento ma che utilizza prodotti che a Gragnano hanno una storia secolare”.

La valorizzazione del brand Gragnano deve passare dal recupero degli eventi che hanno caratterizzato il territorio. Le notti bianche della pasta e dell’enogastronomia sono solo uno dei tanti esempi che la città può offrire: “Basta un’adeguata pianificazione di eventi legati alle eccellenze del territorio – ha ricordato D’Auria. Pasta in primis, ma anche vino, olio, ciliegie, panuozzo, presepi e costumi da mare, tutti presidi di grande valore e tradizione per Gragnano. Accanto a questo, immagino quanto possa essere straordinaria la realizzazione di percorsi trekking, di tour del gusto con strade dedicate al food e botteghe della pasta e di altri prodotti tipici. Gragnano ha un tesoro che aspetta soltanto di essere scoperto fino in fondo o semplicemente riportato alla luce”.

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