“Sono passati quattro giorni dalla sera in cui sono stato colpito da uno sconosciuto mentre tornavo a casa dopo una lunga giornata di lavoro, giorni difficili in cui ho preferito riflettere su quanto mi stava accadendo prima di dire la mia”. Sono queste le prime dichiarazioni dal ferimento di venerdì notte  di Ciro Moccia, patron della Fabbrica della Pasta, imprenditore e presidente del Consorzio dei pastai: “Sono stato colto di sorpresa e in poche ore sono finito in una vicenda che non avrei mai pensato potesse accadere a me e alla mia famiglia. Questi giorni di silenzio assoluto mi sono serviti per riflettere su tutto. Da quando mio padre è morto, nel lontano 1989 io e i miei fratelli abbiamo pensato solo all’azienda. Leggo definizioni giornalistiche nelle quali non mi ritrovo. Più che un re mi sento un lavoratore che, come altri imprenditori, ha provato negli anni ad esportare in positivo il marchio della pasta di Gragnano in Italia e nel mondo”.

Per Ciro Moccia “sono gli inquirenti, a cui va la mia più totale fiducia a dovere chiarire gli aspetti di questa storia a cui ancora oggi non so dare spiegazioni. Non è nel mio stile sfidare alcuno, ma vivere nel pieno rispetto delle regole trovandomi a denunciare. come ritengo sia doveroso per ogni cittadino. quando se n’è manifestata la necessità”.

Lasciandosi alle spalle i momenti peggiori per il patron della Fabbrica della Pasta “è tempo di riprendere l’impegno quotidiano e soprattutto di ringraziamenti. In tanti mi sono stati vicini in questi giorni. Messaggi di solidarietà mi sono arrivati da più parti d’Italia, stima anche per il lavoro svolto in questi anni. Ringrazio anche le forze dell’ordine per quanto stanno facendo, sperando si possa chiarire tutto al più presto”. 

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Gambizzato Ciro Moccia