Durante controlli per il contrasto al lavoro “nero”, i carabinieri della stazione di Gragnano, con il nucleo ispettorato del lavoro e il nucleo operativo ecologico di Napoli, hanno controllato oggi in via Incoronata un locale originariamente destinato a garage, a cui era stata cambiata la destinazione in barberia.

Nel retrobottega, i militari hanno scoperto un secondo locale abusivo e destinato ad opificio tessile. Lì, 3 donne italiane, impiegate in nero, stavano lavorando alla realizzazione di costumi da bagno. I carabinieri hanno denunciato il proprietario e il conduttore dell’immobile: sono un 66enne e un 53enne di Gragnano; il secondo è inoltre un imprenditore tessile.

Per eludere i controlli era stato installato un impianto di videosorveglianza, che consentiva di monitorare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine, interrompere la produzione e far allontanare le lavoratrici da una porta secondaria. Porta nascosta da una copertura in mattoni. L’immobile è stato sequestrato insieme a 12 macchine da cucire e a diversi tessuti.

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