Cento ragazzi a lezione per imparare a difendersi dalle insidie del web, l'ultimo incontro dedicato ad Alessandro il tredicenne di Gragnano che si è tolto la vita vittima. Vittima di bullismo e cyberbullismo. Presenti anche i genitori del ragazzo che dalla sua morte sono testimonial in difesa dei giovani.

Si è conclusa oggi a Gragnano, con un evento che ha visto protagonisti oltre cento ragazzi, la manifestazione “Cybersummer”, l’iniziativa di educazione al digitale della Polizia di Stato che durante tutta l’estate ha raggiunto i ragazzi nei centri estivi, nei luoghi di aggregazione giovanile sostitutivi dell’attività scolastica e nei reparti pediatrici di alcuni nosocomi.

In vacanza i ragazzi, liberi dai tanti impegni scolastici, trascorrono tanto tempo connessi. Proprio per questo, per loro è nata “Cybersummer”, che prosegue l’opera di sensibilizzazione dei più giovani a un uso responsabile di internet che già viene quotidianamente svolta dalla Polizia Postale durante il corso dell’anno scolastico.

Grazie alla rete dei 100 uffici su tutto il territorio nazionale, sono stati organizzati oltre 60 incontri e raggiunti più di 5000 bambini e ragazzi, che con gli operatori della Polizia Postale hanno soddisfatto ogni curiosità sugli strumenti più attuali che la tecnologia mette a disposizione e approfondito i principali rischi che possono cogliere impreparati i più piccoli. L’adescamento da parte di adulti - sui social o sulle piattaforme di gaming, che spesso presentano la funzione di messaggistica - i reati più frequenti che li vedono coinvolti, come vittime o come autori, anche inconsapevoli – come per quelle condotte di prevaricazione e prepotenza in rete ricomprese nel cyberbullismo, con ripercussioni anche gravi sulla sfera emotiva. 

E proprio di questi argomenti oggi gli operatori della Polizia Postale hanno parlato con i ragazzi nel ricordo di Alessandro Cascone, giovanissimo nato e cresciuto a Gragnano che si è tolto la vita poco più di due anni fa a causa del bullismo e del cyberbullismo. Nella struttura messa a disposizione dal Comune per l’evento, è stato proiettato anche il cortometraggio “A voce nuda”, che racconta un’estorsione sessuale su minori, fenomeno in crescita tra i più giovani e rispetto al quale la Polizia Postale pone massima attenzione.

Toccante la lettera di mamma Katia, la donna che ogni giorno, insieme a suo marito Nello, provano ad andare avanti, guardando oltre la tragedia che li ha colpiti e segnati nell’anima. “Ognuno di voi è prezioso, è un essere unico e irripetibile – ha letto la donna, sostenuta dal marito, in preda all’emozione -. Difendete la vostra vita, quello che siete, i valori in cui credete e tutti i vostri sogni. Fate che diventino un quadro meraviglioso da mille colori, credeteci, sempre, non permettete mai che nessuno ve li porti via”.

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