Gragnano, rinvio a giudizio per gli ex sindaci Serrapica e Patriarca
Concorso in peculato l’accusa. Alla sbarra anche l’ex dirigente del settore finanziario Piscino
11-06-2015 | di Salvatore Piro

VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
E’ nuovo terremoto politico a Gragnano. Il gup del tribunale di Torre Annunziata Antonello Anzalone ha infatti rinviato a giudizio, con l’accusa di concorso in peculato, gli ex sindaci Michele Serrapica e Annarita Patriarca. Nei guai pure l’allora dirigente del settore finanziario del Comune Eugenio Piscino (oggi dirigente degli Affari economici di Pompei).
Il pm della Procura della Repubblica Maria Benincasa accusa ai tre imputati di aver distratto fondi pubblici, pari a circa 80mila euro, per motivi personali. Soldi che finivano in bilancio sotto la voce “spese di rappresentanza” del Comune ma che, di fatto e per il pm, venivano spesi in modo ‘poco limpido’, anche “per sigarette, sciarpe e foulard”.
Gragnano e Santa Maria la Carità, un’alleanza per lo sviluppo del territorio
Un tavolo di confronto tra le amministrazioni per un'azione strategica comune
I fatti contestati risalgono al 2007-2008. All’epoca Michele Serrapica, al secondo mandato consecutivo, era il sindaco di Gragnano. Annarita Patriarca, invece, era il presidente di quel consiglio comunale, prima della sua elezione a sindaco nel 2009. Il Comune dei Monti Lattari fu poi sciolto per camorra tre anni dopo.
Per il pm Benincasa al tempo “il sindaco e il presidente del consiglio comunale fornivano richieste di spesa e l'ufficio preposto le autorizzava” quasi automaticamente. Da qui il reato ipotizzato anche a carico di Piscino.
Sondaggio
Risultati
