“Chi ha agito sapeva come e quando colpire. Mi auguro che si possa risalire ai responsabili”. Sono le parole di Angela Renis, preside del Secondo Circolo Didattico di Gragnano. Nella notte sono stati rubati ben 37 personal computer.

La scoperta nell’orario di apertura del plesso scolastico che si sta preparando per la cerimonia di intitolazione dell’istituto al politico e sindacalista Oreste Lizzadri, in programma domenica 6 dicembre. “La nostra scuola – si legge sulla pagina facebook del Secondo Circolo Didattico - è stata violata, ed insieme ad essa il nostro essere più profondo. Mentre la città gioisce delle prime luci del Natale, il plesso di Vittorio Veneto (di fronte al comando della polizia locale, di fronte al tribunale di pace, di fronte all’ufficio postale) è stato forzato e derubato di tutti i computer. Da stamattina nessun bambino potrà più godere di lezioni innovative, nessuna lezione potrà più essere supportata dalla strumentazione tecnologica esistente, nessuna docente potrà compilare atti funzionali all’espletamento del proprio compito. Chiunque sia stato o qualsiasi sia stato l’obiettivo, una cosa è certa... da oggi i bambini del 2 Circolo di Gragnano saranno privati di un diritto fondamentale, quello di poter imparare serenamente”.

Pronta risposta da parte di genitori e coordinatrici che hanno espresso tutta la loro solidarietà e hanno commentato la vicenda: “È un dolore che riguarda la comunità intera – si legge in uno dei tanti commenti apparsi sui social -. Un atto più vile e meschino non poteva essere compiuto. Togliere a chi sta imparando, a chi sta crescendo e a chi si affaccia alla vita e cerca di formarsi è la cosa più vigliacca che si possa fare. Non siete uomini”.

Svuotata tutta “l’aula 2.0”, quella specializzata in nuove tecnologie: sottratti 24 notebook di ultima generazione, più altri tredici personal computer dislocati nelle varie aule dei padiglioni, collegati alle Lim e usati per la didattica quotidiana. “Sono entrati dall’ingresso principale nonostante nelle immediate vicinanze ci sia la casa comunale, la polizia municipale ed altri presidi di legalità”, ha spiegato la dirigente scolastica dell’Istituto Angela Renis. Dobbiamo capire perché i nostri sistemi di allarme non hanno funzionato. Chi ha agito non solo l’ha fatto con calma, ma anche con precisione. Conoscevano bene i miei movimenti e quelli di chi frequenta abitualmente questa scuola”.

In questi giorni infatti, la dirigente scolastica è all’estero per accompagnare alcuni ragazzi per un progetto Erasmus. Il ritorno è previsto in serata: “Mi metterò subito all’opera – ha concluso Angela Renis - e resterò in contatto con le forze dell’ordine per assicurarmi che mettano in campo tutte le risorse necessarie per risalire ai responsabili”.

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