“Un bando per il San Michele? Pensino prima a metterlo a norma”. Si sfoga così Carmine Franco, presidente del Gragnano calcio, nei confronti di una querelle amministrativa che attanaglia lo stadio San Michele, definito per molto una delle poche, se non l’unica attrazione rimasta nella città alle falde dei Monti Lattari.

Nei giorni scorsi, infatti, si era parlato di un bando di gara per l’affidamento della gestione del campo, riaperto al pubblico più di un anno fa e che però sembra che sia più di un peso per le casse comunali, viste le spese di manutenzione ordinaria che si aggirano attorno ai 100mila euro più gli straordinari.

Tant’è vero che la dirigenza gragnanese ha chiesto ed ottenuto un confronto con l’amministrazione comunale guidata da Paolo Cimmino per discutere ed ottenere la gestione dell’impianto sportivo: un confronto terminato con una fumata nera.

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Tale bando era stato promosso dall’assessore allo sport ed alla promozione dell’Attività Sportiva Alberto Vitale, specificando in quattro anni la durata della concessione. Una decisione rigettata con veemenza dal presidente del Gragnano Calcio Carmine Franco, il quale forse non ha mandato giù i conti definiti “gravosi” per le casse comunali gragnanesi: “Oggi – così il massimo dirigente gialloblù - per fare un campionato di serie D senza grosse ambizioni occorrono circa 500mila euro. Dagli incassi, la nostra principale fonte di introito visto che di sponsor seri ed efficaci non se ne vede nemmeno l’ombra, arriviamo a coprire 40mila euro. Ecco perché penso sia fondamentale creare una rendita che consenta almeno di contenere le enormi spese. Inoltre uno stadio così non crea nessuna ambizione di promozione perché non risulta a norma per il professionismo”.

Di qui lo sfogo conclusivo che rimanda la palla all’amministrazione comunale di Gragnano: “Vogliono fare un bando di gara? Benissimo – conclude il presidente Franco -, lo renda però nel frattempo anche funzionale e moderno e solamente dopo faccia il bando. Nello stato attuale, è già tanto se si trova qualcuno disposto a prenderlo gratuitamente”. 

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