La Valle dei Mulini che risplende. Continua il percorso di valorizzazione del luogo divenuto famoso in tutto il mondo per la produzione della pasta. La Città di Gragnano, infatti, è stata ammessa a un finanziamento da 1,2 milioni di euro grazie al progetto connesso alla misura “digitalizzazione, innovazione, cultura e turismo”.

Il progetto consiste nella realizzazione di un impianto di illuminazione architetturale e scenografica nella Valle dei Mulini, che dovrà mettere in risalto i punti strategici e valorizzarla al meglio per il turista che intende visitarla.

Un percorso, quello della Valle dei Mulini, lungo circa 2 km, con accesso dal centro cittadino e nelle vicinanze di altri luoghi di notevole interesse culturale e turistico. Un vero e proprio parco naturalistico che fin dal XIII secolo custodiva attività molitorie in un luogo perfetto per umidità e correnti.

Proprio il contatto geografico, da cui è scaturito quello commerciale, tra Amalfi e Gragnano, luogo di transito per chi da Pompei e Castellammare voleva raggiungere il versante amalfitano via terra, deve essere stato all’origine dell’attività molitoria della Valle, a cui ben presto si unì la produzione di tessuti tra cui grande importanza ebbero le sete, molto rinomate. La via di collegamento fondamentale conduceva al mare da cui arrivava il grano e da cui partiva il prodotto finito, e permise ai quasi trenta mulini costruiti nella valle di soddisfare il fabbisogno dei panettieri di Napoli e dei paesi limitrofi.

Meta dei viaggiatori del Grand Tour che ne hanno ripreso i verdi scorci immortalati nelle tele con i coltivatori di vino intenti a raccogliere uve su lunghe scale nelle terre coltivate a terrazzamento, la valle era abitata già in epoca paleolitica, mentre ad un’epoca compresa tra i 180 milioni e i 65 milioni di anni fa risalgono alcuni fossili, oggi visibili nella Biblioteca Comunale.

Risale alla metà del XIII secolo la concessione di alcuni feudatari per azionare le macine nel “flumine Graniani” sfruttando l’acqua del Vernotico. I mulini giunsero ad essere circa 28. Oggi tanti di questi mulini sono ridotti a rudere ma alcuni, come il Mulino Porta di Castello e il Mulino Lo Monaco sono stati rimessi a nuovo, perfettamente funzionanti e fruibili dai visitatori.

Senza contare che ormai da anni è situato, proprio all’inizio della Valle dei Mulini, uno dei pastifici più rinomati al mondo per la produzione di Pasta di Gragnano IGP. Un primato dato dall’impasto con l’acqua della sorgente della Forma che ne ha fatto un alimento semplice e appartenente all’eccellenza gragnanese.

E proprio in quest’ottica, il finanziamento ottenuto dalla città di Gragnano, rientra nel progetto di valorizzazione del patrimonio culturale e del turismo, attraverso l’implementazione dei servizi collegati all'innovazione tecnologica e digitale. Una storia ricca di tradizione e che ora vuole connettersi al progresso.

“Un altro risultato storico, lavoriamo senza sosta per il nostro paese – ha spiegato il sindaco Nello D’Auria -. Un riconoscimento importante che conferma gli sforzi fatti per intercettare finanziamenti e risorse per la crescita e lo sviluppo del nostro paese. La Valle dei Mulini è il simbolo della nostra storia che ci apprestiamo a riportare al suo antico splendore e a rendere un punto di riferimento per il turismo nazionale ed internazionale”.

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